Allattare

Bimbo al seno oltre l’anno
Stop tabù, aiutare le donne

Online sul sito del ministero della Salute il parere del tavolo tecnico
Il presidente Davanzo: non incoraggiamo a proseguire fino a 36
mesi ma non bisogna colpevolizzare chi lo fa, è un gesto intimo
Più disponibilità negli asili nido, non accettare solo gli svezzati

di Vera Naselli

Che allattare faccia bene alla mamma ed al bambino è cosa indiscussa. Sulla durata dell’allattamento, in particolar modo per quello prolungato, è stato invece necessario un tavolo tecnico interministeriale, che ha redatto il suo parere scientifico, online da qualche giorno sul portale del ministero della Salute.

  «Il tavolo, al quale hanno partecipato anche tecnici,è stato istituito per promuovere,
proteggere e sostene-re a vari livelli l’allattamento in Italia - premette il presidente, Riccardo Davanzo, neonatologo al Burlo Garofolo di Trieste - e per dare delle indicazioni scientifiche precise, nel caso per esempio della compatibilità dell’allattamento con i farmaci o con esami diagnosti-ci come la Tac o la risonanza magnetica con contrasto,dopo le quali si consiglia - senza alcuna evidenza - di buttar via il latte per uno o due giorni, interferendo pesantemente con la regolarità dell’allattamento. Ma non solo: siamo stati sollecitati ad intervenire anche per la segnalazione di atteggia-menti di promozione di alimenti alternativi al latte materno, prassi vietata, e perché ci so-no arrivate richieste di alcune donne guardate in modo riprovevole e colpevolizzate da mamme, suocere e mariti soltanto perché avevano deciso di prolungare l’allattamento oltre l’anno di età. Ricordo che l’Organizzazione mondiale della Sanità consiglia l’allattamento esclusivo fino ai sei mesi d’età, continuando poi nella fase di svezzamento insieme a cibi solidi - fino ai due anni e più, se mamma e bambino lo desiderano. Ovviamente non è un comandamento, è una raccomandazione che tiene conto della tu-tela del bene e della salute della popolazione. Non obbliga nessuno e nessuno sta promuovendo l’allattamento fino ai due anni e oltre, ma non si deve penalizzare chi fa questa scelta, che è un fatto intimo e va sostenuto senza commentare negativamente, a cominciare dagli operatori sanitari. Del resto, a par-te l’Oms, anche l’accademia americana di pediatria,che è un riferimento scientifico serio, sostiene che l’allattamento vada sostenuto oltre l’anno di vita».

  Cosa che non si fa, come sa qualunque mamma che iscriva il figlio all’asilo nido, dove
spesso viene addirittura richiesto che si sia smesso di allattare. «È una linea di condotta che tiene conto della comodità per l’asilo nido - continua Davanzo - non del benessere del bambino e della serenità della mamma. Con una formazione corretta del personale, come è stato fatto a Verona o Trieste, in collaborazione con Comune e Asl, ed evitando pregiudizi contro le mamme, si riesce invece a non interrompere l’allattamento, permettendo l’accesso in pause poppata nelle piccole realtà, o gestendo una corretta conservazione del latte lasciato al mattino dalla mamma. La posizione del nostro tavolo tecnico è chiara: soste-nere le famiglie in quella che è una scelta di salute e sottolineare che l’allattamento al seno di lunga durata non interferisce negativamente sulla progressione dell’autonomia del bambino e sul benessere psicologico e/o psichiatrico della madre. E che, se problemi di questo tipo ci sono, non hanno certa-mente un rapporto di causa-effetto con l’allatta-mento»

  Dello stesso parere La Leche League, che da 58 anni sostiene le donne. Perché - come ricorda Carla Scarsi - una donna è libera di non allattare se non vuole, ma se vuole e non riesce o è addirittura scoraggiata a farlo non va bene e va sostenuta. «A maggior ragione - precisa - se una donna decide di allattare più a lungo di quanto la nostra società sia disposta a tollerare. Ed è inaccettabile che questa cosa sia utilizzata contro di loro, come capita, visto che ci chiamano parecchie donne per chiederci aiuto. Infine è indispensabile anche una distinzione semantica: allattamento è solo al seno, quella con il biberon è nutrizione artificiale». E in questo senso va pure la lettera inviata da Ibfan (International baby food action network) al consiglio nazionale dell’Ordine de-gli psicologi perché nei pareri psicologici forensi l’allattamento prolungato non sia considerato patologico (vedi articolo a fianco)

  Nessuna interferenza negativa con l’autonomia del piccolo o con disagi psicologici. E invece vantaggi per la salute

La repubblica, 11 marzo 2014, pag 32


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