Vivono a Catanzaro in 110
metri quadri. Il padre guadagna 2.200 euro al mese: è il nostro percorso
neocatecumenale
«La spesa? Solo offerte
speciali»
Sveglia alle 6.15 per
garantire tutte le partenze per le scuole
di Paolo Conti
.jpg)
E da allora è cominciata la
serie ininterrotta di figli: per prima Marta, oggi 18 anni, e poi Priscilla,
Luca, Maria, Giacomo, Lucia, Felicita, Giuditta, Elia, Beatrice, Benedetto,
Giovanni, Salvatore, Bruno fino alla piccola Domitilla, appena un anno e
mezzo. Nessuna storia di marginalità
sociale. Al contrario, una scelta consapevole e granitica, come spiega Aurelio
Anania: «Non c’è né incoscienza né ignoranza ma il frutto di un cammino di
fede, del nostro itinerario neocatecumenale. Se rispondiamo alle domande di
qualche giornalista è per testimoniare, nell’anno della Fede proclamato da
Benedetto XVI, cosa può produrre la certezza quotidiana del Cristo risorto. Mia
moglie ed io non siamo altro che gli umili amministratori di un disegno
divino». Naturalmente tutta questa fede si declina, come hanno raccontato sia
Catanzaro informa che il Quotidiano della Calabria, in
una vita quotidiana
materiale. Lo spiega sempre papà Aurelio: «Volete sapere quanto guadagno? 2.200
euro al mese, inclusi gli assegni familiari». Ma come fate ad arrivare alla
fine del mese? «C’è sempre l’aiuto della Provvidenza, sicuro, puntuale e ben
tangibile. Si può scoprire, per esempio, in un arretrato imprevisto. In un
sostegno che arriva da qualche parte. Sono autentici piccoli miracoli, basta
saperli capire. L’uomo può anche offendere, se regala qualcosa a qualcuno. Dio
non lo fa mai. E non ti costringe nemmeno a chiedere, perché si muove in
anticipo sapendo delle tue necessità»
Al netto di tanta certezza interiore, c’è
un’organizzazione familiare perfettamente sperimentata. Ogni giorno servono
circa tre chili e mezzo di pane e quattro litri di latte. E il resto? Papà
Anania ride: «Per il resto viviamo di offerte speciali. Non abbiamo un
supermercato di riferimento ma ci muoviamo in base ai prezzi più bassi».
Bastano i soldi per mangiare, per vestirvi? «Potrei dire che solo chi non ha
fede si preoccupa di certi aspetti. Ma alla fine sì, bastano. Ha perfettamente
ragione papa Francesco quando sostiene che il denaro domina il mondo. I soldi
non mi danno la vita ma mi servono per vivere». Casa Anania dispone di 110
metri quadrati, in una stanza i sette maschi, in altre due le femmine. Per
mamma e papà la sveglia suona alle 6.15, dopo la colazione i grandi vanno a
scuola in autobus, i piccoli accompagnati da papà con il pulmino da nove posti
parcheggiato in cortile (nelle uscite di famiglia qualcuno si deve sempre
infilare nell’auto di amici). Quando la casa si svuota a mamma Rita restano un
lettone e sedici lettini da rifare, le lavatrici, la spesa, il pranzo da
preparare nella grande cucina dove il pomeriggio si fanno i compiti. Ma nessuno
soffre per la mancanza di spazio in quei 110 metri quadrati di casa. L’ultima
battuta di Aurelio Anania, in attesa della piccola Paola, riguarda l’eternità:
«Mi basterebbe la certezza che per noi ci fosse la stessa superficie in
Paradiso...»
I
genitori
Aurelio Anania, 46 anni,
impiegato, e Rita Procopio, 42 anni, ex impiegata e ora casalinga, si sono
sposati l’8 dicembre 1993 dopo otto anni di fidanzamento. Cattolici praticanti,
hanno fatto voto di castità prematrimoniale. Dopo le nozze hanno avuto 15
figli, otto femmine e sette maschi, e sono in attesa della sedicesima
I
bambini
La primogenita, Marta, ha 18
anni. Poi ci sono Priscilla, Luca, Maria, Giacomo, Lucia, Felicita, Giuditta,
Elia, Beatrice, Benedetto, Giovanni, Salvatore, Bruno fino alla piccola
Domitilla, appena un anno e mezzo. La bambina che stanno aspettando si chiamerà
Paola
La
gestione
In attesa del sedicesimo figlio: I fratelli dormono tutti in un’unica camera, le
sorelle se ne dividono due. Ogni giorno consumano circa tre chili e mezzo di
pane e quattro litri di latte
Tre
chili e mezzo di pane
Ogni giorno servono tre
chili e mezzo di pane e quattro litri di latte. «Per tutto il resto cerchiamo i
prezzi più bassi».
Corriere della Sera, 11 giugno
2013 pag, 28
Nessun commento:
Posta un commento