L’iniziativa Uno su cinque
ha chiesto maggiore serenità in famiglia
Le letterine a Babbo Natale
I genitori visti dai
bambini: desideri (e paure) nell’analisi dei loro scritti inviati al «Corriere»
di Angela Frenda
«Caro Babbo, fai ricrescere
la betulla che si è spezzata nel mio giardino?». «Caro Babbo, vorrei che la mia
mamma e il mio papà smettessero di litigare e tornassero insieme». «Ehi, Babbo,
porti un regalo anche al mio amico Redi, che è musulmano?». «Ma le tue renne puzzano
davvero? E tu, quando giochi con me?» Disegnate. Via mail. Su cartoncini
colorati o figli di quaderno. Sognanti, confidenziali o piene di richieste.
In questi giorni abbiamo ricevuto centinaia
di lettere scritte dai bambini a Babbo Natale. È stato un modo per conoscerli
un po’ più da vicino e, attraverso le loro parole, tentare di capire se e cosa
sognano. La risposta a quest’ultima domanda, però, è semplice: sì. Perché per
fortuna esiste un nucleo, più o meno folto, di irriducibili che a Babbo Natale
credono fortissimamente. A dispetto di compagni e amici più «realisti».
Racconta Luca Scagliarini di «Expert System», società che conduce l’analisi
semantica anche dei dibattiti Usa e dei social media e che per il «Corriere» ha
provato a «leggere» queste letterine, che
emergono alcuni dati singolari. Il
primo: «Resistono i giocattoli tradizionali: Barbie per le bambine e Lego per i
bambini. Mentre i nuovi regali, tipo l’iPad, sono chiesti dal 30 per cento del
bambini». Tanti i piccoli lettori che hanno scritto in un’età compresa tra i 7
e i 9 anni, e sono di più quelli che abitano al Nord (46%) rispetto al Centro
(38%) e al Sud (16%). Ma ancora: «Quasi la totalità ha aggiunto richieste
dettagliate attorno ai desideri, al di là dei giocattoli. Uno su 4 ha chiesto
più amore nel mondo, uno su 5 la fine delle guerre e della fame. Uno su 5, poi,
anche più serenità in famiglia: meno discussione e più amore». Molti, infatti,
si sono affidati a Babbo Natale per cercare di mediare con i suoi genitori. O
invece per far guarire qualcuno. Poi colpisce che quasi nessuno si sia espresso
sui sogni o su cosa fare da grandi: poco futuro, quindi, in queste lettere. Che
comunque, al di là delle analisi, sono davvero tutte belle e significative.
Ci eravamo imposti di sceglierne al massimo
5, e così faremo, chiarendo che però anche le altre avrebbero meritato un
premio. E dunque vincono la prima pagina del «Corriere» del giorno in cui sono
nati, il libro delle prime pagine del «Corriere» e la possibilità di una visita
guidata nel nostro giornale i piccoli Giorgio Ferloni (9 anni, di Arese),
Virginia De Iesu (7 anni, di Cologno Monzese), Speranza De Cristoforo (4 anni,
di Viterbo), Fabrizio Fanti (7 anni, di Milano), Morgan Malpighi, (8 anni, di
Castelfranco Emilia). E a tutti gli altri un grazie e un bravo speciale.
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