Per prevenire la mortalità materna
di Luigi Cucchi
All'ospedale Sant'Anna di Torino ed in
Piemonte è stato avviato un progetto pilota italiano di sorveglianza della
mortalità materna in Italia, coordinato dall’Istituto superiore di sanità (ISS)
e finanziato dal ministero della Salute. Lo scopo è quello di raccogliere dati
affidabili per studiare le cause cliniche ed organizzative associate alle morti
materne e promuovere la prevenzione di quelle evitabili. «Il progetto che
coinvolge sette Regioni (Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio,
Campania e Sicilia), dove risiedono il 65% delle donne in età riproduttiva del
Paese - afferma Serena Donati dell’ISS - rappresenta un fiore all’occhiello del
sistema sanitario nazionale italiano, che si pone l’obiettivo di aumentare la
sicurezza del percorso nascita. Le morti materne infatti, benché rare in un
Paese socialmente avanzato come il nostro, sono una priorità di salute pubblica
sia per la loro indiscutibile drammaticità, sia per la documentata evitabilità
di circa il 50% dei casi».
Le cause delle morti materne che avvengono
entro i 42 giorni sono dovute nel 57% dei casi ad emorragia ostetrica, nel 22%
dei casi a tromboembolismo, nel 10% a disordini ipertensivi della gravidanza,
nel 6%adinfezioni e sepsi, nel 4% ad embolia da liquido amniotico e nel 2% a
cause non specificate. Il progetto è la seconda tappa di un percorso cominciato
con lo «Studio sulle cause di mortalità e morbosità materna e messa a punto di
modelli di sorveglianza della mortalità materna», realizzato dall’ISS negli
anni 2008-2010. Lo studio aveva permesso di calcolare i rapporti di mortalità materna,
in cinque regioni, incrociando retrospettivamente i dati delle schede di morte
Istat con quelli delle schede di dimissione ospedaliera ed aveva dimostrato
come il fenomeno sia largamente sotto stimato. «Se i soli certificati
di morte
attestavano un rapporto di 4,4 decessi per 100 mila nativi vi – continua-lo
studio ha invece evidenziato un rapporto di 11, 8 decessi per 100 mila nativi
vi. La sottostima complessiva del 63% presenta una forte variabilità geografica
che va da 6.4 morti materne per 100.000 nati vivi in Toscana a 24.1 in
Sicilia». Da qui la necessità di nuove ricerche.
il Giornale, 12 maggio 2013,
pag, 34
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