di Luca Bernardo
promozione di una vita attiva (gioco, sport) e di abitudini alimentari sane nei bambini, come ricorda la dottoressa Lisa Mariotti, che si occupa di alimentazione e tecnologia alimentare: le modificazioni delle abitudini alimentari devono innanzitutto essere graduali per poter ottenere un riscontro positivo da parte del bambino, e non imponenti o drastiche, altrimenti si rischia di incorrere in un effetto opposto e quindi negativo.
L’attività fisica, e parallelamente lo sport,
più ludico nei bambini in età prescolare e più sportivo e agonistico nei
bambini in età scolare, deve essere praticata con regolarità circa 2-3 volte
alla settimana; tra gli sport dove si consuma più energia troviamo corsa, judo,
pallacanestro, sci e tennis. La dieta deve essere costantemente sana ed
equilibrata, per questo
motivo alcuni alimenti devono essere utilizzati con più
frequenza, come ad esempio frutta e verdura ma anche pasta, riso e pane, e
altri invece più sporadicamente, come i grassi e i dolci, ma anche i latticini.
È importante per ogni bambino, e soprattutto per quelli in età scolare, non
demonizzare ma anche non alimentarsi esclusivamente di snack, spesso a portata
di mano nei distributori automatici, perché troppo ricchi di grassi e zuccheri
semplici. Come sostituenti si possono trovare alimenti chiamati di quarta gamma
nei supermercati, come una confezione di carote già lavate, sbucciate e pronte
al consumo in porzioni monouso. Anche per i bambini è importante suddividere
l’apporto energetico giornaliero in 5 pasti e, dal punto di vista calorico, le
percentuali possono essere suddivise in: 15% per la colazione, 5% per lo
spuntino di metà mattina, 40% per il pranzo, 10% per la merenda pomeridiana, e
30% per la cena. È consigliabile non far intraprendere altre attività (tv, libri,
giocattoli) al bambino mentre sta mangiando, in modo che possa concentrarsi
sugli alimenti che gli vengono proposti e valutarne composizione, odori e
sapori. Un ruolo determinante per la nutrizione dei bambini è quello dei
genitori, che devono porre attenzione sia al comportamento dei figli sia al
proprio, per dare il buon esempio e avere regole alimentari corrette per tutta
la famiglia.
Un’attenzione particolare, riferisce la
dottoressa Mariotti, deve essere data anche agli anziani, che possono incontrare
carenze nutrizionali a causa di una perdita sia dell’appetito sia del
funzionamento dei recettori sensoriali, i quali inducono una riduzione nella
frequenza e nelle quantità dei pasti, ma anche di patologie acute o croniche.
Inoltre durante l’invecchiamento si riscontra una condizione di alterata
composizione corporea che può arrivare ad uno stato di denutrizione proteica
associata a sovrappeso: si avrà una perdita di massa magra e un aumento della
sola massa grassa. A peggiorare il quadro vi è uno stato di osteoporosi, ovvero
una perdita di massa ossea che predispone il soggetto a un maggior rischio di
fratture. Soprattutto a rischio l’universo femminile, nel periodo peri -e post-
meno pausale dove la situazione ormonale (per l’assenza di estrogeni) predispone
al riassorbimento del tessuto osseo, ed è più veloce rispetto all’uomo.
Un’aumentata attività fisica, in tutte le fasce di età, facilita, oltre tutto,
il mantenimento del tessuto osseo.
*Direttore Dipartimento
materno Infantile
AO Fatebenefratelli e
Oftalmico
Libero, 13 aprile 2013, pag,
20
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