Come tenere in ordine le
estremità durante la stagione invernale: applicare una crema la sera per garantire una corretta
idratazione ed evitare scarpe strette e tacchi troppo alti
di Alessandra Lannello
Sono il biglietto da visita
su cui non si può barare, più veritiere di un certificato anagrafico, le
mani denunciano i segni del tempo senza
possibilità di sconti. «Le mani – spiega Antonella Castaldo, chirurgo estetico
– devono essere idratate quotidianamente, meglio se la crema viene applicata
più volte al giorno. È buona norma, prima di andare a dormire, stendere una
dose generosa di crema ultra-nutriente sulle mani e indossare un paio di
guantini in cotone». Prep ha creato, impiegando vitamina E, glicerina e
cheratina, una crema mani concentrata che, oltre a lenire la pelle irritata,
secca e screpolata e rinforza le unghie. È invece a base di burro di karité e di
estratti vegetali quali quelli del te verde, delle ciliegie, delle mandorle,
della lavanda, della peonia o dei semi d’uva la linea mani di L’Occitane che
idrata in profondità e lascia le mani profumate.
Prima
il peeling
«Oggi la chirurgia estetica
viene in aiuto delle mani – continua la dottoressa – Infatti si possono fare
dei trattamenti che ridonano freschezza e giovinezza alle mani. E’ necessario
prepararle con un peeling a base di acido glicolico o di acidi combinati e poi
sottoporle a biorivitalizzazione. Si tratta di sedute durante le quali viene
iniettato un principio attivo a base di acido ialuronico in forma attiva che
idrata la pelle dall’interno. I trattamenti vanno fatti con costanza in cicli
di tre o quattro sedute da farsi ogni 15 giorni. Raggiunto l’effetto desiderato
bisogna mantenere i risultati con una seduta di richiamo a distanza di un mese.
L’intero ciclo va ripetuto una volta l’anno con costanza».
Attenti
alle macchie
Ma i segni del tempo che più rovinano le mani
sono le macchie scure. «Oltre a un peeling profondo – suggerisce la Castaldo –
per eliminare macchie del tempo o della nicotina, ci si può sottoporre a
trattamenti con un macchinario che emette luce pulsata. Anche le unghie si
macchiano per le cause più disparate. In particolare macchie e striature
bianche possono indicare mancanza di calcio. Una volta identificata questa
causa è bene fare una terapia a base di smalti medicati che assicurano la
rimineralizzazione dell’unghia».
Tacchi deleteri
Mani e piedi pagano lo scotto delle nostre
cattive abitudini. Infatti se per le mani il fumo è il nemico numero uno, per i
piedi l’uso dei tacchi è deleterio. «L’uso di scarpe strette, a punta e con
tacchi alti – illustra Mauro Montesi, presidente dell’associazione italiana
podologi – arreca danni non solo ai piedi, ma crea problemi alla colonna
vertebrale e dolori alla cervicale. In particolare le signore che amano
svettare sui tacchi alla lunga vanno incontro a deformazioni del piede quali
l’alluce valgo o le dita a martello, per non parlare dei dolori acuti alla
pianta del piede e alle metatarsalgie». Quindi visto che il più delle volte è
difficile coniugare l’essere fashion con lo stare comode, anche se ci sono case
di moda come O Jour di Giorgia Caovilla che hanno fatto del tacco 7 la
caratteristica di scarpe bellissime e portabilissime, per avere piedi sani è
bene seguire poche regole ben precise. Per quanto riguarda le calzature per
tutti i giorni i criteri di scelta devono basarsi su caratteristiche importanti
quali la punta arrotondata (per consentire il movimento delle dita al suo
interno); avere una pianta con una superficie che sia si almeno 8 millimetri
più grande del piede; essere dotate di suola antiscivolo.
Plantari
per lo sport
Inoltre la scarpa deve
essere fatta in materiali che permettano lo scambio di aria al suo interno e
dunque non stimolino un’eccessiva sudorazione; abbiano un tacco di altezza fra
4 e 4,5 centimetri per la donna e fra 2 e 2,5 centimetri per l’uomo. In
particolare in caso di sport è bene inserire all’interno delle calzature
solette plantari che aiutino a mantenere una corretta postura, oltre a
prevenire un’eccessiva sudorazione.
Il messaggero, 2 gennaio
2013, pag, 21
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