Caro Augias, la mia
minuscola azienda produce prodotti ecologici per mamme. Ho sempre ritenuto un privilegio
avere come clienti le neomamme. Lo scorso weekend la mia azienda ha partecipato
ad un evento fieristico. Ho pensato, assieme agli organizzatori, di offrire in
prestito uno dei nostri prodotti più venduti: la fascia porta bebé. Ha presente
le mamme africane, che legano i bimbi addosso con un telo? Quello. In uno
spazio affollato pareva utile eliminare qualche passeggino. Moltissime mamme
hanno chiesto il prodotto in prestito. A dispetto delle raccomandazioni degli
organizzatori e dei consigli dei miei collaboratori, le ho prestate senza
chiedere un documento. Mi hanno detto che sarebbero state rubate tutte. Ho
scommesso una pizza, certa che sarebbero tornate tutte "a casa".
Sbagliavo. La metà delle fasce non è tornata. Le confesso che sono rimasta
delusa (e un po’ infastidita dalle prese in giro). Danno economico irrisorio, ma
esco convinta che questa è davvero l'Italia degli Italiani: si indignano per
cose che, se si presenta l'occasione, fanno a loro volta.
È l’Italia dove si è rubato
e verosimilmente si ruba su tutto, perfino le dotazioni d’emergenza degli ospedali
o le colonie estive dei bambini, dove gli amministratori sorpresi a rubare
dichiarano di essere stati attaccati politicamente, dove ex ministri dicono di
voler denunciare chi gli ha comprato casa a loro insaputa, dove una legge
contro la corruzione non va avanti perché si deve salvare ad ogni costo una
persona dalla condanna che con ogni probabilità l’attende. Una serie di
situazioni tragiche o grottesche secondo il punto di vista, specchio di
un declino generalizzato su una
dimensione che non ha precedenti. Tra le
eredità del periodo che si sta per chiudere c’è anche questa, ci vorrà molto
tempo per mettervi riparo. La fiducia così mal riposta dalla signora Orsi trova
specchio in un libro di Michela Marzano appena uscito per Mondadori: “Avere
fiducia”. Gli anni in cui viviamo sono gli anni del contratto, scrive la
Marzano, gli anni in cui non ci fidiamo più gli uni degli altri. L’autrice presenta
il dilemma ‘fidarsi o no’ con un famoso apologo: due prigionieri sono
interrogati separatamente; ad entrambi la polizia propone di denunciare il
complice. Se nessuno denuncia l’altro, sconteranno entrambi un anno, se uno
denuncia l’altro sconteranno entrambi cinque anni; se solo uno denuncerà
l’altro il delatore sarà libero e l’altro sconterà dieci anni. La soluzione
migliore sarebbe di dimostrarsi generosi
con l’altro e scontare solo un anno. Però … bisognerebbe avere fiducia e
assumersi il rischio di non pensare solo a se stessi. Ebbene, assicura la Marzano, è la soluzione
meno probabile al quesito.
La Repubblica, 10 ottobre
2012, pag, 30
è inutile allattare, fare giochi 'intelligenti'portare i bambini se poi non si insegna il rispetto... superfluo dire che si insegna con l'esempio!!!
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