di Andrea Tarquini
Che cosa conta di più, la libertà religiosa e
dei costumi d’imporre riti, o mutilazioni per ideali di bellezza da adulti, oppure
il diritto dei bambini a non soffrire, imposto dalla legge d’uno Stato di
diritto con divieti elencati in modo metodico, fino al pedante? La Germania si
divide su questi temi. Attenti, se vivete nel territorio federale, a decidere
di far praticare alle vostre figlie piccole il buchino nel lobo auricolare
indispensabile a portare orecchini da teenager o da adulta. Potreste essere
incriminati per lesioni a minore. Voi, o il chirurgo o cosmetico o specialista
di tatuaggi che sia, e che ha praticato il foro nella parte esterna
dell’orecchio della bimba.
Il precedente esiste già: un giudice di
Lichtenberg, quartiere del profondo est di Berlino, dove a sera le strade sono
spesso contese tra gang giovanili, ha avviato un’indagine per decidere se
imporre il foro nel lobo auricolare ai propri figli è un’azione penalmente
perseguibile. Il caso concreto è quello di due genitori del luogo, non si sa di
che origine etnica, che si sono presentati in uno studio di tatuaggi per
richiedere il buco per gli orecchini sulla loro figlia di tre anni. E ora il
magistrato dovrà stabilire se una simile pratica non corrisponda a una sorta di
attentato all’integrità fisica della piccola, stabilendo la colpevolezza della
coppia. O se invece non sia perseguibile dalla giustizia il tatuatore, per il
fatto di non essersi rifiutato di praticare il foro nell’orecchio alla bimba.
Discorso che sembra paradossale, che però ha
anche lati seri. Tanto che il Parlamento tedesco potrebbe presto introdurre
un’età minima sotto la quale non si possa applicare orecchini o piercing. Il problema
è che sono stati i genitori della piccola a denunciare lo studio di tatuaggi,
ma ora la sentenza potrebbe punire proprio loro. A
fare scattare la denuncia è
stata la reazione della bimba all’operazione: ha pianto a lungo e si è poi lamentata
per ore del dolore, e una visita medica tre giorni dopo ha constatato in lei
una reazione traumatica locale. Trauma doloroso, che poi resta nella memoria: è
l’obiezione di molti medici e giuristi tedeschi contro la circoncisione,
praticata normalmente per tradizioni religiose nelle famiglie di fede ebraica o
islamica.
Con la comunità ebraica si va verso un
compromesso: il Consiglio etico federale, autorevole istituzione che valuta la
conformità o meno delle leggi con Costituzione e valori costitutivi
postbellici, ha appena espresso un sì condizionato alla circoncisione ebraica. Verso
gli ebrei, visto il passato targato per sempre dall’unicità dell’Olocausto,
«siamo in uno stato d’emergenza del diritto», dicono i membri del consiglio.
Per cui si può solo chiedere condizioni di igiene totale e anestesia locale per
i bambini da circoncidere. La American academy of pediatrics del resto ha
appena sentenziato che nella circoncisione infantile i benefici (ridotto
rischio di infezioni locali, di cancro locale o di contrarre Hiv e altre
malattie mortali) superano i rischi. Ma i giudici adesso si mettono a
contestare anche i buchi nelle orecchie delle ragazzine, diffusi qui tra le
minoranze come quella turca, la più numerosa, ma anche tra molti bimbi e genitori
tedeschi doc. Il diritto dei bimbi piccoli a non soffrire qui passa sopra mode
e consuetudini, e pazienza se accontenta anche l’antica passione tedesca per i
divieti.
La reazione traumatica di una bimba di tre
anni ha aperto il caso.
IL
REGALO
Per il suo terzo compleanno,
i genitori hanno portato la figlia a bucare i lobi
IL
TRAUMA
Dopo giorni di dolori il
medico ha diagnosticato una reazione traumatica nella bimba
LA
DENUNCIA
I genitori hanno quindi sporto
denuncia contro lo studio di piercing
IL
DILEMMA
Il giudice potrebbe però punire
i genitori per aver imposto un tale dolore
La Repubblica, 30 agosto
2012 pag, 37
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