Facciamoci un dono

Grazia Honegger Fresco
Facciamoci un dono
come giocare con la prima infanzia
Edizioni La Meridiana, pagg.80, Euro 13,50


  IL LIBRO – l tuo bambino, appena giunto dal mondo della luna, ha bisogno di tranquillità, di ritmi sempre uguali, di voci delicate, di gesti gentili senza cambiamenti; ha bisogno di ritrovare il calore e le mani della madre, poi, a poco a poco, quelli del padre... Ecco il primo dono! Poi, arriva il secondo. Il tempo del gioco.

Questo libro è stato immaginato come un piccolo pozzo di risorse per stare piacevolmente con i propri figli. Non preoccupatevi: non sarete sommersi da consigli per gli acquisti. Al contrario. Un grappolo di mandorle può trasformarsi in un gregge ed una ghianda può divenire il pastore, con un tappo si può creare una torre o anche una nave, oppure...

Queste proposte di gioco, infatti, hanno un abito casalingo: suggerimenti semplici, oggetti reperiti in casa, a costo zero o quasi. Tutto può divenire utile per compiere ogni volta lo stesso volo dell'immaginazione nel proprio mondo intcriore. Al centro c'è il bambino e il suo stupore nella scoperta del mondo. Il bambino, non l'adulto. Finalmente.

l sottotitolo di questo libro è “Come giocare con la prima infanzia”. Dell’autrice ho già avuto modo di parlare più volte, qui e qui, e dai suoi libri ho avuto molto da imparare, da quando sono mamma. Non che il “mestiere” di mamma si impari sui libri (magari bastasse!), ma questo libro offre moltissimi spunti per giochi semplici, fatti di cose spesso riciclate, per giocare con quello che si ha in casa e senza stare a cercare il gioco supertecnologico e plasticoso all’ultimo modello. Perché il regalo più bello che possiamo fare ai nostri bimbi, soprattutto nella prima infanzia, è dedicar loro un po’ di tempo e fantasia, per costruire magari un gioco insieme!

  UN BRANO – “Per i nove, dieci anni regala alla tua bambina più grande un diario personalizzato.

 Scegli un quaderno di formato ridotto, foderarlo con carta o stoffa di tuo gusto, abbellisci la copertina con una figura incollata o un piccolo ricamo a punto in croce; scrivi all’interno una tua dedica o una poesia cara a entrambe; metti qua e là una figura graziosa o un tuo disegno. Pensa soprattutto a ciò che piace a lei e dopo
lascia che ne faccia l’uso che vuole, senza leggerlo di nascosto.

Un dono non dipende sempre dal suo denaro. Una penna trovata nel bosco, un vecchio francobollo, un campione di saponetta, dati o ricevuti con amore, possono essere infinitamente più importanti di un oggetto comprato nel negozio di lusso con un prezzo a cinque cifre. Prepariamo un posto speciale in casa per raccoglierli ogni tanto.

Per rendere più festoso un pranzo di festa per tuo figlio, prepara le candele galleggianti. Scegli tante ciottoli di vetro quanti sono i commensali; taglia a monconi di circa 4 o 5 cm grossa candela, fa’ emergere da un lato lo stoppino, dall’altro piano sotto, al centro, un chiodo corto e un po’ grosso. Le candele galleggeranno restando sempre accesi.

Ti manca un compasso da tavola? Non scoraggiarti. In un triangolo isoscele di cartone  un po’ robusto (o di compensato sottile) ritaglia, a distanze diverse, alcuni buchi, grandi quando basta perché vi resti incastrata una matita. Nell’angolo acuto infila un chiodino sulla cui farai ruotare il triangolo. Il compasso è pronto.”
                  
  INDICE DEL VOLUME – Prefazione alla seconda edizione – Introduzione – 100 e più doni per crescere insieme - …e per dirgli “Ti voglio bene” – Bibliografia minima

L’AUTRICE - Grazia Honegger Fresco, allieva di Maria Montessori in uno degli ultimi corsi da lei diretti, ha lavorato e a lungo sperimentato la forza innovativa delle sue proposte, dalla nascita alle soglie dell’adolescenza nelle Maternità e nei Nidi, nelle Case dei Bambini e nelle Scuole elementari. Sulla base delle esperienze realizzate con i bambini e con il oro genitori, dedica da vari anni molte delle sue energie alla formazione degli educatori in Italia e all’estero, adottando metodologie attive, apprese in numerosi incontri con i CEMEA francesi e italiani. Di origini romane, vive dagli anni Sessanta in Lombardia, qui si è sposata, ha avuto due figli e oggi la gioia di cinque nipoti.


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