Pagando 53 euro si può fare
subito o si va nelle Marche. E la lista d’attesa cresce
di Marina Serra
TERAMO La prenotazione degli esami
specialisti ci via internet. Nulla di più semplice e di più straordinariamente
comodo. Basta accedere al sito della Asl di Teramo, compilare un
formprestabilitoevia,il gioco è fatto! L’utilità è fuori discussione, non c’è
che dire. Ma resta l’incognita delle liste d’attesa ,il vero tallone d’Achille
della sanità teramana. L’ultimo episodio ha visto protagonista una giovane
donna, al suo terzo mese di gravidanza, alle prese con le prime analisi di
routine. Dal referto emergono dei valori "sballati", troppo alti rispetto
alla norma. Il ginecologo consiglia esami immediati per evitare e prevenire qualsiasi
complicazione. Via, d’urgenza, con gli accertamenti, serve una eco epatica.
Mano al computer, la protagonista della nostra storia, che chiameremo Greta per
rispetto della sua privacy, accede al sito internet della Asl, compila il modulo
con qualche semplice informazione e attende pazientemente la risposta. L’attesa non dura molto.
«Non è possibile prenotare a Teramo per il2012».Itempidiattesa,amomenti,
rischiano di coincidere con la data del parto. Non contenta, decide di chiamare
il Cupe qui arriva la sorpresa. La gentile signorina, dall’altra parte della
cornetta, le conferma l’indisponibilità di effettuare l’esame al Mazzini di Teramo.
Greta
non sa come fare, quella eco è davvero urgente. Da qui la fatidica domanda: «Ma
non c’è disponibilità nemmeno a pagamento? »Qualche minuto per controllare il
database e la risposta è: «Beh, in questo caso potrebbe farla anche domani...!».
Ma come? Che fine ha fatto il «non è possibile prenotare a Teramo per il 2012»?
Greta, insiste. Per lei il giorno successivo è proprio impossibile. Nessun
problema. Si può fare il giorno seguente ancora. Certo, basta pagare! 53 euro e
passa la paura. E chi, invece, ha l’urgenza ma non la possibilità? Cosa succede
in casi come questi? In tempi di crisi come quello che ci troviamo a vivere,
con i vecchi "agiati" trasformati sempre di più in nuovi poveri, non
sarebbe così improbabile trovarsi di fronte ad eventualità come questa. Il
diritto alla salute vale per chi? Per coloro che possono permettersi un esame a
pagamento? E gli altri? Per loro non c’è alternativa: basta aspettare. Cinque, sei,
sette, otto mesi. Se paghi, invece, puoi essere accontentato anche subito.
«Basta poco, che ce vo’?», diceva qualcuno. Oppure, un’alternativa ci potrebbe
essere. Rivolgersi altrove, valutare di effettuare l’esame in una struttura
convenzionata nelle vicine Marche. Alla faccia della mobilità passiva. E qui si torna al punto
di partenza. Quante Greta ci sono che hanno scelto quest’ultima opzione?
Giustino
Varrassi
Il direttore generale della Asl non riesce a
ridurre le liste di attesa in ospedale
Il Tempo, 30 luglio 2012, pag, 25
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