È incinta ma niente ecografia fino al 2013

Teramo Donna al terzo mese di gravidanza chiede l’esame d’urgenza. Il Cup la invita a tornare l’anno prossimo

Pagando 53 euro si può fare subito o si va nelle Marche. E la lista d’attesa cresce

di Marina Serra

  TERAMO La prenotazione degli esami specialisti ci via internet. Nulla di più semplice e di più straordinariamente comodo. Basta accedere al sito della Asl di Teramo, compilare un formprestabilitoevia,il gioco è fatto! L’utilità è fuori discussione, non c’è che dire. Ma resta l’incognita delle liste d’attesa ,il vero tallone d’Achille della sanità teramana. L’ultimo episodio ha visto protagonista una giovane donna, al suo terzo mese di gravidanza, alle prese con le prime analisi di routine. Dal referto emergono dei valori "sballati", troppo alti rispetto alla norma. Il ginecologo consiglia esami immediati per evitare e prevenire qualsiasi complicazione. Via, d’urgenza, con gli accertamenti, serve una eco epatica. Mano al computer, la protagonista della nostra storia, che chiameremo Greta per rispetto della sua privacy, accede al sito internet della Asl, compila il modulo con qualche semplice informazione e attende  pazientemente la risposta. L’attesa non dura molto. «Non è possibile prenotare a Teramo per il2012».Itempidiattesa,amomenti, rischiano di coincidere con la data del parto. Non contenta, decide di chiamare il Cupe qui arriva la sorpresa. La gentile signorina, dall’altra parte della cornetta, le conferma l’indisponibilità di  effettuare l’esame al Mazzini di Teramo.
Greta non sa come fare, quella eco è davvero urgente. Da qui la fatidica domanda: «Ma non c’è disponibilità nemmeno a pagamento? »Qualche minuto per controllare il database e la risposta è: «Beh, in questo caso potrebbe farla anche domani...!». Ma come? Che fine ha fatto il «non è possibile prenotare a Teramo per il 2012»? Greta, insiste. Per lei il giorno successivo è proprio impossibile. Nessun problema. Si può fare il giorno seguente ancora. Certo, basta pagare! 53 euro e passa la paura. E chi, invece, ha l’urgenza ma non la possibilità? Cosa succede in casi come questi? In tempi di crisi come quello che ci troviamo a vivere, con i vecchi "agiati" trasformati sempre di più in nuovi poveri, non sarebbe così improbabile trovarsi di fronte ad eventualità come questa. Il diritto alla salute vale per chi? Per coloro che possono permettersi un esame a pagamento? E gli altri? Per loro non c’è alternativa: basta aspettare. Cinque, sei, sette, otto mesi. Se paghi, invece, puoi essere accontentato anche subito. «Basta poco, che ce vo’?», diceva qualcuno. Oppure, un’alternativa ci potrebbe essere. Rivolgersi altrove, valutare di effettuare l’esame in una struttura convenzionata nelle vicine Marche. Alla faccia  della mobilità passiva. E qui si torna al punto di partenza. Quante Greta ci sono che hanno scelto quest’ultima opzione?

  Giustino Varrassi

  Il direttore generale della Asl non riesce a ridurre le liste di attesa in ospedale

Il Tempo, 30 luglio 2012, pag, 25


Nessun commento:

Posta un commento