Silvia Bonino
Quando i bambini sono piccoli
Fabbri Editori, pagg.207, Euro 16,90
IL LIBRO - “La maternità e la paternità non sono delle
missioni impossibili e se la formula ‘… e vissero felici e contenti’ appartiene
alle favole e non alla realtà, essere genitori sereni di bambini sereni è un
obiettivo realizzabile.” Con queste parole Silvia Bonino introduce Quando i
bambini sono piccoli: un libro che nasce direttamente dal confronto con i
genitori che ha incontrato personalmente e con quelli che le hanno scritto
nella rubrica Crescere insieme pubblicata su “Oggi”.
Viene
trattata la prima fase di sviluppo dei bambini, dalla nascita ai sei anni,
sfatando un mito: non è questa, infatti, una felice età dell’oro durante la
quale i genitori possono veder crescere i propri figli con tranquillità e senza
pensieri. È invece un periodo delicatissimo per lo sviluppo del bambino,
durante il quale esso forma un’identità di sé e inizia a mettersi in relazione
con la società. Non c’è da colpevolizzarsi, dunque, se la quotidianità accanto
ai figli piccoli si popola anche di frustrazione, delusione e fatica. L’autrice
accompagna le sue riflessioni teoriche a domande concrete dei genitori (o dei
nonni) alle quali risponde per fornire non formule magiche di effetto sicuro,
ma consigli, strumenti di analisi e spunti di riflessione. In questo modo offre
al lettore la possibilità di mettere a fuoco i problemi per trovare le
soluzioni più utili per l’educazione dei propri figli e per la propria
tranquillità: premessa indispensabile per vivere l’esperienza della maternità e
della paternità in modo positivo e appagante e per dare ai propri bambini un
presente e un futuro di serenità.
È vero che nei primi tre anni si
determina il carattere di una persona?
Come comportarsi quando il papa separato ha un figlio dalla nuova
compagna?
È bene evitare ogni frustrazione ai bambini?
I canali televisivi pensati apposta per i più piccoli sono utili al suo
sviluppo oppure dannosi?
La voce
autorevole e rassicurante di Silvio Bonino affronta i problemi con i quali ogni
genitore si scontra nei primi sei anni di vita dei figli: la relazione tra
fratellini e il rapporto con i nonni, l’ingresso nella scuola dell’infanzia e i
problemi con i coetanei, la necessità di dare delle regole e le gestione dei
capricci. Ma non solo…
Forte della
sua esperienza sul campo., l’autrice risponde alle domande più comuni e a
quelle più controverse poste dai genitori di bambini piccoli.
Un libro dedicato a tutte le mamme e
a tutti i papa, affinché possono essere genitori sereni di bambini sereni.
UN
BRANO - “Al ruolo differente nel processo di procreazione è corrisposto – e
ancora corrisponde in molte società – un ruolo diverso della mamma e del papà nello
sviluppo dei figli. Accanto al compito di accompagnare nel migliore dei modi la
loro crescita fisica, alla famiglia viene riconosciuto quello di
garantirgli affetto e di
introdurli
gradualmente nella vita sociale. Benché nei fatti i comportamenti fossero
soventi sfumati, l’impegno di dare affetto e sostegno era affidato fino a non
molto tempo fa soprattutto alla mamma. In concreto, questo ruolo affettivo si
realizza nella soddisfazione dei bisogni primari, nell’attaccamento e nella
protezione.
Al padre era riservato il ruolo,
completamente e diverso, di far scoprire al bambino il mondo e di inserirlo nella
società. Come capofamiglia e grazie al suo lavoro, il padre era il
rappresentante della società all’interno della famiglia. Dal padre provenivano
quindi le richieste di rispetto delle regole, nonché il loro controllo e le
sanzioni in caso di violazione. La promessa materna di un intervento del padre
di fronte a una disubbidienza ( “questa
sera farai i conti con tuo padre”) così frequente in passato, ben testimoniava
questa divisione dei ruoli. Dal padre veniva anche la spinta all’esplorazione e
all’inserimento del figlio nel mondo sociale esterno alla famiglia, in
contrapposizione con le resistenze materne motivo dal suo ruolo: le decisione
importanti sulla vita del bambino e sul suo futuro spettavano al padre.
Questa rigida divisione dei ruoli è stata
superata da tempo nella famiglie, anche se per la verità in Italia sono ancora
moltissime le donne che si occupano in modo prevalente dei figli, spesso in
aggiunta al lavoro fuori casa. Oggi i padri assistono al parto, si prendono
cura del neonato, giocano con i figli, lo portano ai giardini a scuola: le
mamme, dal canto loro, spesso lavorano e sono anch’esse sempre più inserite
nella vita sociale.
In questa situazione molti padri per non
incarnare più il ruolo adulto di colui che media tra il bambino e la società e
che cerca di inserire gradualmente i figli nel mondo sociale. Le mamme, benché
partecipino alla vita sociale quando i padri, hanno maggiori difficoltà ad
assumere tale ruolo, sia per il persistere di pregiudizi che per la loro
maggior vicinanza fisica ed emotiva ai figli. Nei confronti del figlio prevale
solo il ruolo affettivo, impersonato sia da mamma che papà che in egual modo
vengono meno al compito di inserire il bambino nel mondo sociale.”
INDICE DEL VOLUME – Premessa – I Parte – Essere genitori di bambini
piccoli oggi – II Parte – Superare i miti – III Parte - I temi più importanti e le domande più
frequenti.
L’AUTORE - SILVIA BONINO,
(Pinerolo 1947) docente di psicologia dello sviluppo presso l’Università di
Torino, psicologa e psicoterapeuta, è autrice di numerosi libri scientifici e
divulgativi e ha diretto il Dizionario di psicologia dello sviluppo (Einaudi
2002). Il suo libro Mille fili mi legano qui. Vivere la malattia (Laterza 2006)
è stato tradotto in diverse lingue. Fa parte del comitato scientifico della
rivista “Psicologia Contemporanea”. Cura la rubrica Crescere insieme pubblicata
su “Oggi”.
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