Perché i figli della playstation hanno i denti storti


Renzo Ovidi
Perché i figli della playstation hanno i denti storti
Terra Nuova Edizioni, pag.156, Euro 13,00


   IL LIBRO –  Perché un numero sempre maggiore di adolescenti ha i denti storti, nonostante i progressi ottenuti in campo alimentare, igienico e ortodontico, e deve ricorrere ad apparecchi metallici o altre cure dentistiche?
Il libro risponde a questi interrogativi illustrando al grande pubblico e agli specialisti del settore i principi della dentosofia, la disciplina che affronta le disarmonie della bocca lavorando sul legame tra denti, postura e psiche. La dentosofia non è solo una valida alternativa alla pratica ortodontica di estrarre denti e di modificare in modo meccanico gli assetti della bocca, ma una rivoluzione delle cure dentistiche in cui l’accento è posto sulle cause e sulle conseguenze di una bocca disequilibrata, e non semplicemente sui sintomi.
Nel volume l’autore intreccia il proprio percorso personale con quello dei pazienti e dimostra come sia possibile ristabilire l’equilibrio dei denti e il benessere individuale a partire dall’elaborazione dei propri conflitti emotivi.
Il dottor Ovidi descrive con chiarezza sia i presupposti teorici della dentosofia che le applicazioni pratiche del suo principale strumento terapeutico, l’attivatore plurifunzionale, un semplice apparecchio in caucciù, ora disponibile anche in silicone, in grado di riequilibrare bocca e postura.
Adatta a tutte le età, la dentosofia è particolarmente utile nel caso di bambini e adolescenti, che possono risolvere i problemi ortodontici, posturali e funzionali, come la corretta posizione della lingua e l’adeguata respirazione nasale, senza dover ricorrere ai trattamenti tradizionali, spesso invasivi e non sempre risolutivi.

Osservando la conformazione e la condizione dei denti è possibile comprendere il nostro stato di salute
e intervenire per migliorarlo.

  UN BRANO – Relazione tra occlusione e postura
  L’occlusione è, assieme ad altri organi (visita, udito, gusto, contatto a terra ecc.) un importante bilanciere posturale, che invia segnali alla corteccia cerebrale su come noi ci posizioniamo nello spazio. Se, come dice spesso ai miei pazienti per farmi intendere, siamo “storti comodi”, il cervello inviterà i muscoli a funzionare in
maniera tale da farci assumere proprio questa postura. Stare “storti comodi” implica che determinati muscoli lavorino in ipertono, cioè tirino troppo, e altri in ipotono, cioè, all’opposto tirino poco.
  Le informazioni al cervello arrivano anche in virtù dei contatti occlusali. Se  abbiamo dei contatti sbagliati (precontatti) avremmo un assetto posturale sbagliato (“storto comodo”), se invece inviamo al cervello un messaggio che comunica dei contatti occlusali ideali, avremo in risposta una postura ideale con muscoli che lavorano in perfetta armonia. Per far comprendere bene questo concetto, durante la prima visita pongo sempre alcune domande e offro anche le risposte .
  Qual è il plantare perfetto? La sabbia, rispondo subito, perché si adatta perfettamente alle esigenze del piede.
  Come si può ottenere un’occlusione perfetta? Non di certo mettendo della sabbia in bocca, ma interponendo tra le due arcate un qualcosa di morbido ed elastico che simuli il plantare perfetto fatto di sabbia.
  Questo “qualcosa” è l’attivatore perché, con la sua plasticità, fornisce all’occlusione infinite posizioni è, quindi, una libertà ben maggiore di quella offerta da un bite o da un ortopico.
  Il bite consente una sola posizione prestabilita al momento della sua realizzazione. Ecco dà beneficio al paziente per un periodo più o meno lungo ma, con il tempo, l beneficio si esaurisce perché i muscoli sollecitati a lavorare su quello specifico segnale occlusale, mandato al cervello, raggiunto il nuovo assetto non hanno più input a progredire. Infatti il bite è una struttura statica e rigida che non modifica in proprio impulso.  Al contrario, se quel segnale a inviarlo è una struttura dinamica, cioè morbida, i muscoli coinvolti non si attesteranno più su un’unica posizione, come capita con il  bite, ma saranno incentivati a progredire nelle loro funzioni.     

  INDICE DEL VOLUME –  Prefazione – Introduzione – Capitolo 1 – Dentosofia: il cammino verso l’armonia – Storia dell’attivatore – I significati delle recidive – Alla ricerca dell’armonia – Il cardiopatico nevrotico e le patatine fritte – Che cos’è la malattia? – I due fratelli non biologici – Denti e conflitti non elaborati L’attivatore multifunzionale di Soulet-Besombes – Relazione tra occlusione e postura – Per concludere – Capitolo 2 – Archetipi e linguaggio dei denti – L’archetipo – L’attivatore e gli archetipi – La bocca: visione d’insieme – L’armonia tra il lato destro e il lato sinistro della bocca – L’evento patologico è un segnale d’allarme - Schemi riassuntivi – Analisi psicoaffettiva nel bambino - Analisi psicoaffettiva nell’adulto – Come valutare l’estrazione di uno o più denti? – Capitolo 3 – La rappresentazione del valore energetico dei denti – Il contenuto archetipico dei denti – Incisivo centrale superiore di destra(11) – Incisivo centrale superiore di destra (21) – Incisivo laterali superiori (12 e 22) – Incisivi centrali inferiori (31 e 41) - Incisivo laterali inferiori (32 e 42) – Canini superiori (13 e 23) – Canini inferiori (33 e 43) – Primi premolari (14, 24, 34, e 44) – I secondi premolari (15, 25, 35, e 45) – I primi molari (16, 26, 36, e 46) – I secondi molari (17, 27, 37, e 47) – I terzi molari o denti del giudizio (18, 28, 38, e 48) – Capitolo 4 – Denti e postura – Dfferenze tra postura e posturologia – La bocca è una interferenza posturale – Sindrome posturale – Funzioni del sistema stomatognatico – Cause di interferenza stomatognatico – Compensi occlusali – Riflessi posturali – Sviluppo del bambino e neuroplasticità – Il bambino in punta dei piedi – Patologie ascendenti: non sempre è colpa della bocca – Kinesiologia applicata (K.A.) – Appendice – Schema della bocca – Colonna vertebrale – Glossario – Bibliografia – Indirizzi utili
 
  L’AUTORE –  Renzo Ovidi lavora a Manziana e Roma. Dopo aver esercitato per anni la medicina e l’odontoiatria tradizionale, ha cambiato il proprio approccio medico grazie all’incontro con l’omeopatia unicista e l’antroposofia. Sulla scia degli insegnamenti di Michel Montaud e Rodrigue Mathieu si è avvicinato alla dentosofia e ormai da anni cura i pazienti esclusivamente con questa disciplina. È co-fondatore e presidente dell’Associazione Italiana Dentosofia (AID) e docente al corso di perfezionamento in dentosofia presso l’Università di Roma Tor Vergata

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