Nuovi strumenti di indagine

Solo il 56% delle coppie italiane senza figli cerca una soluzione efficace alla infertilità

di Carmine Spadafora

   Il 9 per 100 delle coppie soffre di problemi di infertilità. L’in-fertilità è un problema di coppia e potrebbe essere e emotivamente devastante. Le donne che vivono l’infertilità hanno livelli di ansia e depressione comparabili a quelli delle donne ammalate di cancro, ipertensione o sieropositive. Per gli uomini, invece, diminuisce l’autostima, aumenta il senso di inadeguatezza del loro ruolo sociale e aumenta il livello di ansia. La maggioranza delle coppie infertili non intraprende alcuna cura per la soluzione del problema: solo il 56 per 100, infatti, si rivolge agli specialisti e d’una percentuale ancora minore, pari al 22 per 100 affronta un percorso terapeutico.
  Dati e conseguenze del problema delle infertilità ma, anche i possibili rimedi a questo fenomeno sono   emersi durante un convegno denominato «Forum for the Future - Tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita»,organizzato dalla società - Merck Serono, che si e’ tenuto a Sorrento. Un centinaio di specialisti della Pma (Procreazione
medicalmente assistita) si sono incontrati per approfondire i temi più attuali ed il futuro. I moderni trattamenti contro l’infertilità sono efficaci. In un recente studio danese, che ha coinvolto 1338 coppie in fertili, il 69,4 per 100 delle coppie trattate ha avuto almeno un figlio entro 5 anni. Solo il 6,6 per 100 ha concepito spontaneamente al di fuori del trattamento.
  Uno dei fattori determinanti per il successo della fecondazione assistita è rappresentato dalla capacità di valutare in laboratorio la qualità dei gameti e dell’embrione da essi derivato. La ricerca ha messo a punto due efficaci strumenti di analisi di ultima generazione: il microscopio a luce polarizzata e il software per lo score embrionario. Tra le relazioni più apprezzate, quella del professor Alberto Revelli, responsabile del Centro di fisiopatologia della riproduzione e Pma, università di Torino. «Questo software consente di trasferire nell’utero della donna anche un solo embrione. Se, ne vengono immessi due vi è la possibilità di un parto gemellare. Mediamente il 37% delle donne di tutte le età resta in stato di gravidanza. Sotto i 30 anni le possibilità salgono al 55%,dai 30 ai 35 anni, sono il 42, a 40 sono il 20». Soddisfatto per il lavoro di ricerca svolto è Antonio Messina, ad di Merck Serono: « Pratichiamo il trattamento completo e operiamo in sinergia con i medici italiani. E’ una collaborazione che va avanti da 40 anni».

il Giornale, 15 maggio 2011, pag.32

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