Sin dall’antichità l’arte ostetrica è stata animata e orientata da nobili valori etici.
Ha ispirato il pensiero di molti filosofi tra i quali possiamo citare Socrate che, in quanto figlio della levatrice Fenarete, diceva di aver appreso l’arte della “maieutica” di mettere cioè in luce la verità.
E’ così possibile fare un parallelismo tra il pensiero di Socrate e l’arte della maieutica: Socrate cercava di “tirare fuori la verità” per mezzo della partecipazione attiva del soggetto in un processo che costava fatica e tensione, così come l’arte della maieutica derivazione di maia = mamma, levatrice esprime l’arte di colei che alla nascita aiuta a “tirar fuori “ il bambino grazie
alla partecipazione attiva della donna al parto con tutta la fatica che deriva dal travaglio.
Oggi l’ostetrica opera nel rispetto di un Codice deontologico aggiornato periodicamente dalla FNCO (Federazione Nazionale Collegi Ostetriche), in quanto considerato documento “in progress” che necessita quindi di continue revisioni, aggiornamenti, discussioni e dibattiti.
Il Codice Deontologico vigente si inserisce nella cornice della Legislazione Italiana, indica i precetti che appartengono ad una legge morale universale e riflette il modificarsi dello scenario storico, sociale, culturale, antropologico e dei valori della società.
Oggi i nuovi criteri per definire e per giudicare l’esercizio professionale, o meglio, per individuare il campo proprio di attività e di responsabilità dell’ostetrica sono pertanto:
- Il Codice Deontologico approvato dal Consiglio della F.N.C.O. nella seduta del 10/11 Marzo 2000.
- Il Decreto Ministeriale del relativo profilo professionale
- L’Ordinamento didattico del rispettivo corso D.U. ( ora Corso di Laurea ) e formazione post-base.
L’ostetrica/o è una professionista qualificata ed è una figura rilevante e di riferimento per la donna, il bambino, la coppia, la famiglia e la comunità.
Ella opera sulle basi di conoscenze teoriche ed empiriche che adatta alle specifiche esigenze assistenziali, cioè modella le decisioni, gli atteggiamenti e i comportamenti in riferimento ai bisogni da soddisfare, ai problemi da risolvere ed ai risultati da ottenere.
Anche oggi come in passato, questa figura sanitaria ricopre un ruolo importante nella società, cioè risponde ai bisogni bio-psicho-sociali relativi ai fenomeni naturali del ciclo sessuale della persona: gravidanza, parto, puerperio, periodo fertile e menopausa.
E’ una professione che possiede una qualità e quantità di conoscenze che vengono acquisite durante un periodo di scolarità, queste conoscenze l’ostetrica/o deve mantenerle aggiornate durante la sua vita professionale.
L’ostetrica nello svolgimento della sua attività ha la possibilità di scelta, di libertà di decisione riguardo ad eventi naturali del ciclo sessuale della persona. L’autonomia decisionale richiede all’ostetrica/o obblighi, quali:
- perizia = essere in gradi di fare
- diligenza = agire con cura assidua, con scrupolosità
- prudenza = muoversi con saggezza, saper discernere le cose da fare da quelle da evitare
- conoscenza delle norme e dei regolamenti.
L’ostetrica ha come dovere quello di rispondere ai desideri e alle richieste delle persone e della collettività in merito all’ostetricia, alla ginecologia e alla neonatologia.
La professionalità dell’ostetrica è stata definita in tanti modi diversi:
- “maia” nell’antica Grecia, cioè colei che aiuta alla nascita;
- “commare” nell’Italia del 1500, cioè colei che si sostituisce alla madre durante il parto;
- “sage-famme” in Francia, cioè colei che fa le giuste scelte per il bene del prossimi;
- “levatrice” cioè colei che toglie le pene alla donna durante il parto;
- “midwife “ termine anglossassone di epoca moderna che letteralmente vuol dire “con la donna” cioè essere a fianco della donna.
I tempi di oggi si ispirano alla filosofia della “midwifery”.
Nella “midwifery” coesistono l’arte e la scienza perché accanto alla manualità, all’ingegno ed alla esperienza che sono propri dello stile personale si aggiungono le conoscenze scientifiche tramite le quali inevitabilmente si rapporta con la persona che chiede aiuto.
I luoghi dove l’ostetrica può svolgere la propria attività professionale sono: gli ospedali, i consultori familiari, gli ambulatori, il domicilio della donna stessa, il proprio studio, presso le cliniche universitarie.
Da ciò emerge che l’ostetrica/o può essere una lavoratrice dipendente o una libera professionista.
Per l’ostetrica il ruolo di educatore nei confronti della donna è una componente significativa dell’assistenza prenatale e perinatale. Le informazioni e i consigli che un’ostetrica fornisce alla gravida o alla coppia in attesa, riguardano diversi argomenti: spaziano dai controlli ostetrici di routine all’igiene alimentare, dall’attività fisica all’abbigliamento alla cura del corpo, dall’attività sessuale alle tecniche di rilassamento, dall’allattamento ai cambiamenti psicologici ed emotivi in gravidanza ed in puerperio.
Il percorso di accompagnamento alla nascita che l’ostetrica propone alla donna in attesa deve fornire anche tutte le informazioni sui controlli e sui professionisti che si prenderanno cura di lei, sui servizi sanitari e sulle opzioni disponibili. Queste informazioni permetteranno alla donna di avere maggior potere decisionale e di operare scelte informate consapevoli.
E’ necessario tenere presente che la salute dell’individuo inizia già dalla vita intrauterina.
La promozione della salute in gravidanza consiste innanzitutto nella realizzazione di interventi di consulenza volti a far acquisire uno stile di vita adeguato per mantenere uno stato di salute materno-fetale.
L’assistenza prenatale deve essere continua e offerta da un gruppo di professionisti con i quali la donna si trova a proprio agio. Sebbene l’embrione prima e il feto poi crescono e si perfezionano
in un ambiente ideale e protetto, la ricerca ha individuato diversi fattori che possono influire sul loro regolare sviluppo.
Sicuramente hanno un ruolo determinante l’alimentazione, l’uso di droghe, l’inquinamento atmosferico, l’alcool, il fumo, lo stress, le radiazioni, l’età materna, l’ambiente di lavoro.
A tale scopo è opportuno che l’ostetrica abbia una corretta conoscenza in merito alle pratiche di prevenzione ed è di fondamentale importanza che tutte le figure professionali coinvolte nella “promozione” della salute lavorino in equipe.
alla partecipazione attiva della donna al parto con tutta la fatica che deriva dal travaglio.
Oggi l’ostetrica opera nel rispetto di un Codice deontologico aggiornato periodicamente dalla FNCO (Federazione Nazionale Collegi Ostetriche), in quanto considerato documento “in progress” che necessita quindi di continue revisioni, aggiornamenti, discussioni e dibattiti.
Il Codice Deontologico vigente si inserisce nella cornice della Legislazione Italiana, indica i precetti che appartengono ad una legge morale universale e riflette il modificarsi dello scenario storico, sociale, culturale, antropologico e dei valori della società.
Oggi i nuovi criteri per definire e per giudicare l’esercizio professionale, o meglio, per individuare il campo proprio di attività e di responsabilità dell’ostetrica sono pertanto:
- Il Codice Deontologico approvato dal Consiglio della F.N.C.O. nella seduta del 10/11 Marzo 2000.
- Il Decreto Ministeriale del relativo profilo professionale
- L’Ordinamento didattico del rispettivo corso D.U. ( ora Corso di Laurea ) e formazione post-base.
L’ostetrica/o è una professionista qualificata ed è una figura rilevante e di riferimento per la donna, il bambino, la coppia, la famiglia e la comunità.
Ella opera sulle basi di conoscenze teoriche ed empiriche che adatta alle specifiche esigenze assistenziali, cioè modella le decisioni, gli atteggiamenti e i comportamenti in riferimento ai bisogni da soddisfare, ai problemi da risolvere ed ai risultati da ottenere.
Anche oggi come in passato, questa figura sanitaria ricopre un ruolo importante nella società, cioè risponde ai bisogni bio-psicho-sociali relativi ai fenomeni naturali del ciclo sessuale della persona: gravidanza, parto, puerperio, periodo fertile e menopausa.
E’ una professione che possiede una qualità e quantità di conoscenze che vengono acquisite durante un periodo di scolarità, queste conoscenze l’ostetrica/o deve mantenerle aggiornate durante la sua vita professionale.
L’ostetrica nello svolgimento della sua attività ha la possibilità di scelta, di libertà di decisione riguardo ad eventi naturali del ciclo sessuale della persona. L’autonomia decisionale richiede all’ostetrica/o obblighi, quali:
- perizia = essere in gradi di fare
- diligenza = agire con cura assidua, con scrupolosità
- prudenza = muoversi con saggezza, saper discernere le cose da fare da quelle da evitare
- conoscenza delle norme e dei regolamenti.
L’ostetrica ha come dovere quello di rispondere ai desideri e alle richieste delle persone e della collettività in merito all’ostetricia, alla ginecologia e alla neonatologia.
La professionalità dell’ostetrica è stata definita in tanti modi diversi:
- “maia” nell’antica Grecia, cioè colei che aiuta alla nascita;
- “commare” nell’Italia del 1500, cioè colei che si sostituisce alla madre durante il parto;
- “sage-famme” in Francia, cioè colei che fa le giuste scelte per il bene del prossimi;
- “levatrice” cioè colei che toglie le pene alla donna durante il parto;
- “midwife “ termine anglossassone di epoca moderna che letteralmente vuol dire “con la donna” cioè essere a fianco della donna.
I tempi di oggi si ispirano alla filosofia della “midwifery”.
Nella “midwifery” coesistono l’arte e la scienza perché accanto alla manualità, all’ingegno ed alla esperienza che sono propri dello stile personale si aggiungono le conoscenze scientifiche tramite le quali inevitabilmente si rapporta con la persona che chiede aiuto.
I luoghi dove l’ostetrica può svolgere la propria attività professionale sono: gli ospedali, i consultori familiari, gli ambulatori, il domicilio della donna stessa, il proprio studio, presso le cliniche universitarie.
Da ciò emerge che l’ostetrica/o può essere una lavoratrice dipendente o una libera professionista.
Per l’ostetrica il ruolo di educatore nei confronti della donna è una componente significativa dell’assistenza prenatale e perinatale. Le informazioni e i consigli che un’ostetrica fornisce alla gravida o alla coppia in attesa, riguardano diversi argomenti: spaziano dai controlli ostetrici di routine all’igiene alimentare, dall’attività fisica all’abbigliamento alla cura del corpo, dall’attività sessuale alle tecniche di rilassamento, dall’allattamento ai cambiamenti psicologici ed emotivi in gravidanza ed in puerperio.
Il percorso di accompagnamento alla nascita che l’ostetrica propone alla donna in attesa deve fornire anche tutte le informazioni sui controlli e sui professionisti che si prenderanno cura di lei, sui servizi sanitari e sulle opzioni disponibili. Queste informazioni permetteranno alla donna di avere maggior potere decisionale e di operare scelte informate consapevoli.
E’ necessario tenere presente che la salute dell’individuo inizia già dalla vita intrauterina.
La promozione della salute in gravidanza consiste innanzitutto nella realizzazione di interventi di consulenza volti a far acquisire uno stile di vita adeguato per mantenere uno stato di salute materno-fetale.
L’assistenza prenatale deve essere continua e offerta da un gruppo di professionisti con i quali la donna si trova a proprio agio. Sebbene l’embrione prima e il feto poi crescono e si perfezionano
in un ambiente ideale e protetto, la ricerca ha individuato diversi fattori che possono influire sul loro regolare sviluppo.
Sicuramente hanno un ruolo determinante l’alimentazione, l’uso di droghe, l’inquinamento atmosferico, l’alcool, il fumo, lo stress, le radiazioni, l’età materna, l’ambiente di lavoro.
A tale scopo è opportuno che l’ostetrica abbia una corretta conoscenza in merito alle pratiche di prevenzione ed è di fondamentale importanza che tutte le figure professionali coinvolte nella “promozione” della salute lavorino in equipe.
Conclusioni
In conclusione si potrebbe affermare che è proprio dalla capacità di integrare:
- istanze di diverse culture (tecnologica, umanistica, etc….);
- bisogni di soggetti diversi ma tra loro molto correlati (donna-feto, madre-neonato, coppia, comunità, etc…);
- figure professionali diverse (ostetriche, ginecologi, pediatri, neonatologi, psicologi, dentisti, sociologi, etc…);
- servizi diversi e molto altro che scaturiscono la “care”, la personalizzazione e l’umanizzazione dell’assistenza alla nascita.
In conclusione si potrebbe affermare che è proprio dalla capacità di integrare:
- istanze di diverse culture (tecnologica, umanistica, etc….);
- bisogni di soggetti diversi ma tra loro molto correlati (donna-feto, madre-neonato, coppia, comunità, etc…);
- figure professionali diverse (ostetriche, ginecologi, pediatri, neonatologi, psicologi, dentisti, sociologi, etc…);
- servizi diversi e molto altro che scaturiscono la “care”, la personalizzazione e l’umanizzazione dell’assistenza alla nascita.
L’OMS raccomanda che:”….l’assistenza deve comprendere le seguenti funzioni: promuovere e facilitare l’accesso ai servizi sanitari, garantire la continuità dell’assistenza attraverso servizi sanitari integrati e di qualità; migliorare il benessere generale e la salute riproduttiva attraverso la profilassi necessaria e l’individuazione e le cure delle patologie esistenti che contribuiscono a minacciare la riproduzione sicura; educare la donna e la sua famiglia circa i rischi di complicanze
ostetriche durante la gravidanza ed il puerperio e circa le azioni da intraprendere appena si manifestano i segni precoci di una qualsiasi complicanza; motivare la donna e la sua famiglia a un’adeguata compliance”.
ostetriche durante la gravidanza ed il puerperio e circa le azioni da intraprendere appena si manifestano i segni precoci di una qualsiasi complicanza; motivare la donna e la sua famiglia a un’adeguata compliance”.
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