Antonio
Sbardella, medico nutrizionista del Centro ricerche Vis Sanatrix
Naturae di Roma, sostiene che "l´insonnia è figlia di varie
cause: può essere legata a disturbi del fegato o delle ghiandole
surrenali, allo stress, ai farmaci o anche a squilibri alimentari. In
base alle cause, esistono alimenti che possono aiutare a superare il
problema, e altri da ridurre o evitare in particolari ore, per non
peggiorarlo".
No
ai formaggi
Nel
caso di problemi legati a disturbi epatici è utile "non
sovraeccitare il fegato con i formaggi, soprattutto la sera. Questo è
un alimento che chi soffre d´insonnia dovrebbe evitare", dice
Sbardella. "Meglio optare per carboidrati e farinacei, ricchi di
triptofano, un precursore della serotonina, davvero prezioso per il
sonno. Bene dunque pasta all´arrabbiata o pizza, purché sia ben
fatta - e non continui a lievitare anche una volta mangiata - e senza
mozzarella, abbinate a un contorno e magari anche al dolce",
perché gli zuccheri aiutano il riposo.
Sì
al cacao, ma a metà pomeriggio
Bene
anche "il latte caldo con il miele, ricco di triptofano. E
persino il cacao, che però dovrebbe essere amaro e va assunto
intorno alle 17.30, non dopo, perché per la trasformazione del
triptofano in serotonina occorrono 3-4 ore".
Via
libera ai cibi anti ritenzione idrica
In
caso di insonnia legata a disturbi delle "ghiandole surrenali o
del fegato, il problema si manifesta con risvegli tra l´una e le tre
di notte, mentre se il colpevole è lo stress, spesso si fatica ad
addormentarsi e ci si sveglia intorno alle 4-5 del mattino. In questo
caso è importante evitare l´alcol, che affatica il fegato e fa
salire la pressione, e ridurre drasticamente carne rossa, uova,
capperi e pasta di grano duro: meglio riso, farro e alimenti che
contrastano la ritenzione idrica, come finocchio, cicoria e cipolla".
Il
Messaggero,
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