di Luca Bernardo
Troppi farmaci ai bambini: 58 bambini su 100
durante l’anno ricevono almeno un farmaco, con il 96% delle prescrizioni
concentrate su antibiotici (48%), antiasmatici (26%) e corticosteroidi (8,6%).
È uno dei temi che sarà affrontato al 68° Congresso Nazionale della Società
Italiana di Pediatria che si aprirà il 9 maggio a Roma.
Vaccini, farmaci, malattie croniche, diabete,
trapianti, asma bronchiale, problemi comportamentali e psichiatrici nell’età
evolutiva, saranno i temi al centro dell’appuntamento, che quest’anno è
connotato da un forte respiro internazionale. La Sip ha infatti voluto riunire
a Roma alcuni tra i più brillanti talenti italiani che hanno scelto di svolgere
all’estero la propria attività: fuga di cervelli o conseguenza della
globalizzazione? Su questo tema si soffermerà l’economista Irene Tinagli nel suo
intervento “Il futuro dei giovani è oltreconfine”? in cui sostiene, in
controtendenza, che andare all’estero non deve essere considerata una fuga da
un Paese in cui non ci si sente accettati o riconosciuti, ma un opportunità di
crescita nel sistema economico globalizzato.
Il Congresso si svolge in un momento
particolarmente delicato per la pediatria italiana. «I segnali sono evidenti»,
spiega il Presidente della Sip Alberto G. Ugazio, «le risorse economiche si
riducono sempre più, cala il numero dei pediatri in attività, da più parti si
fa strada la tentazione di affidare la salute dei bambini ai medici degli
adulti». Mentre il Governo e le Regioni sono impegnati in Conferenza Stato Regioni
nella definizione del Patto della Salute, i pediatri italiani della Sip
lavorano alla costruzione di un documento dal titolo «Verso la nuova rete pediatrica
integrata» che contiene proposte innovative volte a migliorare la qualità
dell’assistenza e a ridurne i costi, salvaguardando i diritti dei bambini.
Preoccupano i pediatri i recenti dati diffusi
da Eurostat, secondo i quali in Italia circa un minore su tre (0-17 anni) è a
rischio di povertà. Un tema che tocca da più vicino il Mezzogiorno, dove i
bambini non hanno le stesse possibilità rispetto al resto del paese. Circa 1 milione
e mezzo di bambini al Sud vive in una condizione di povertà relativa o assoluta
(359mila sono privi del minimo necessario per sopravvivere) più del doppio che
nel resto del Paese. Una povertà non solo economica, ma che interessa le
relazioni e l’accesso ai servizi come la scuola, lo sport o la salute. Temi oggetto
di progetti di intervento da parte dell’alleanza Crescere al Sud promossa da
Save the Children e Fondazione per il Sud alla quale ha aderito anche la
Società Italiana di Pediatria .
In
tema di nutrizione e stili di vita sarà presentato «Giocampus», un approccio
educativo alla salute dei bambini in età scolare che costituisce un modello di
educazione alimentare e motoria, approvato dai pediatri della Sip, in grado di
contribuire a ridurre il fenomeno dell’obesità. Tra i bambini che hanno usufruito
del Programma il consumo di frutta al mattino è aumentato del 20% e il numero
di quelli coinvolti in attività fisiche extrascolastiche è aumentato di tre
volte.
*Direttore
Dipartimento Materno-Infantile AO Fatebenefratelli e Oftalmico Milano
Libero, 1 maggio 2012, pag, 20
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