Il destino di Ippolita

Pier Mazzoleni
Il destino di Ippolita
Silele Edizioni, pagg. 172, Euro 15,00


  IL LIBRO - A Bergamo alta nella seconda metà del 1800, un padre avvocato e la figlia restauratrice, entrambi al servizio di una Chiesa potente, si incamminano in cerca di verità. Nella storia, lo scrittore Giovanni Conti riveste un ruolo fondamentale, spesso tormentato e molto più grande di lui. Mazzoleni, nel suo raccontare appassionato, mostra come il destino possa assumere sembianze tutt’altro che fantasiose... ma è possibile correggere il destino?

  UN BRANO - "Si guardo intorno ruotando lentamente su se stessa con il candelabro in mano. Non notò niente di diverso, se non la sporcizia che già aveva visto. Tolse il cacciavite dalla fessura chiudendo così la fonte del miasma, raccolse da terra una piccola chiave di ferro e la mise nella borsa insieme alle altre cose poi, con fare di chi sapeva la verità, tornò di sopra. 
"In quella cassa ci deve essere il corpo di una persona" pensò, "l'odore è quello di un corpo in putrefazione".
"Qualcuno forse aveva voluto occultare un cadavere. Forse quella persona era morta a causa di una malattia, magari per il colera o il tifo o per difterite. Oppure era stata uccisa. Da chi? A chi interessava lì un morto?
Un labirinto complicatissimo di domande,con un personaggio tenuto nascosto nel sotterraneo di un luogo..."

  INDICE DEL VOLUME - Prefazione - Personaggi principali in ordine alfabetico - Prologo - La città - Elisa - Lo studio a metà - Il circolo culturale - L'incontro con Guizzano - Cascina Treviglio - Colazione dai Ferrari - La perpetua - L'incendio e il banchetto - La carrozza nuova - Una gradevole compagnia - Ippolita Franchi - Il guanto - Il filo di cotone - La contesa - L'incontro con il vescovo - L'inizio della trasformazione - La protezione - Lo scalpore della notizia - Rivelazioni - La lettera - Il sinodo - Maledetta trama! - La cripta - Il dipinto - L'anello della catena - La decisione dell'avvocato - La vacanza a Schilpario - La lettera di Carlo - Confidenza tra amici - La scomparsa - L'incontro con il mezzadro - 1976 - La stanza numero 14 - Il lascito - Lavori in corso - Il blocco dei lavori - Il rischio di correre - Il maresciallo - Nella mente dell'avvocato - Ginevra Baldi - La contromisura della chiesa - A cena - L'ultimo atto - Epilogo - Ringraziamenti 

  L'AUTORE - Pier Mazzoleni è un cantautore che miscela la sua storia alle composizioni, raccontate con pochi ed essenziali elementi, con l’emozione costante del rapporto col pubblico. Racconta testi che profumano di mare, di orizzonti e ironie metropolitane, di club fumosi, di amori che non si possono amare, di se e di ciò che ne rappresenta il contrario. 
Pier è interprete attento e sensibile al suo tempo, padrone di argomenti, che sono la chiave del suo essere: il tocco del pianista e del fisarmonicista, la passione, la sua profonda interpretazione e quel suo stare sul palco, fanno di lui un capace comunicatore. Si presenta in palcoscenico con la sua faccia, con il suo mondo nudo a volte incantato e visionario, ironico e in equilibrio, a cercare il migliore intreccio con i musicisti. Le sue canzoni sono intrise e grondanti di jazz, di ritmi latini, di America, di ricordi e di passioni, di storie comuni, di percorsi swing contaminati dal blues; anche nella voce.
Muove i primi passi nella musica a 9 anni, come fisarmonicista popolare, e ben presto grazie alla tecnica acquisita, passa alla musica classica con il suo strumento. Ottiene buoni piazzamenti in alcuni concorsi regionali. I Fratelli Toti e Mino Spallino del gruppo Le piccole ore, lo scoprono e lo fanno partecipare al dopo Festival di Sanremo ripreso in tv da La Bussola di Viareggio, nel Febbraio del 1983 (a quindici anni); lì Pier si esibisce con il gruppo dei Made in Italy con i quali presenta la compilation Discotangotanz, prodotta dall’etichetta Alpharecord di Milano. Segue una tourneè di concerti e dirette radio-televisive in Italia con la partecipazione al programma Domenica in presentato da Pippo Baudo. Il periodo successivo, serve per sperimentare alternative alla musica; risulterà logoro ma al tempo stesso fervido di creatività. Ogni elemento viene trattato con cura; dietro allo chansonnier, c’è tanto lavoro, a corollario di un aspetto genuino. A Pier appartiene una voce forte nel timbro a tratti dolce e teatrale che sa esprimere il significato delle parole; come a sottolinearlo, quasi aspetto dominante delle sue canzoni: “La musica che scrivo è accompagnamento ai miei testi, che però vivono di armonia e con essa si intrecciano”. I testi scorrono lungo un asse immaginario, in una dimensione intuitiva e spesso da Crooner. E non è raro scorgere nei suoi scritti parole, modi di dire o inflessioni francesi, reali o inventate. Pier esce allo scoperto con tutte le carte che può giocare; quella del musicista, del cantante e autore, quella del teatrante. 
Gli è naturale la formula del "Solo voce-pianoforte". In concerto Pier libera sé stesso, il che contribuisce a creare un ponte continuo con il pubblico. 
Costituisce il “PM Acoustic Quartet” gruppo attraverso il quale, oltre al suonare i brani più importanti della musica italiana (soprattutto le canzoni della scuola genovese, e su tutte quelle di Luigi Tenco con cui ha un legame forte e indissolubile), sperimenta generi alternativi e collabora con musicisti del panorama pop jazz italiano. E’ direttore del Centro Emotivo Musicale, la scuola di musica da lui fondata a Bergamo nel 2003, presso cui insegna pianoforte e fisarmonica.
È ospite di Red Ronnie per l’intervista e concerto sul palco dei Miti della musica di Bologna.
E’ finalista al Premio Donida 2010.
Nel gennaio e febbraio 2013, in trio (con il percussionista senegalese Dudù Kouate e l’hammondista-fisarmonicista Alberto Sonzogni), porta in giro il tour teatrale “È un uomo” in cui, con la formula a lui più congeniale del teatro canzone, presenta i brani dei suoi dischi, nella duplice veste di cantautore/pianista e attore recitante. La regia dello spettacolo è della regista Rai Silvia Barbieri. Escono diverse recensioni, su tutte quelle su Il Giorno e sul Corriere della sera.
A ottobre 2013 tiene alcuni concerti in duo acustico, piano e chitarra, a Parigi e a Saint Baux in Normandia prodotti da La fabrica quoi.
Il 20 dicembre 2014 è sul palco del Pala Facchetti di Treviglio con Paolo Vallesi, Andy dei Bluvertigo e Luca Napolitano per un omaggio a Jenni Cerea.
Il 21 marzo 2015, sarà ospite al “Primo Memorial Luigi Tenco” al Teatro della Ruggine di Acquiterme, dove presenterà una sua rivisitazione jazz di Vedrai vedrai e alcune sue composizioni dal disco La tua strada.
Attualmente ha formato una orchestra a suo nome di 9 elementi, a metà tra il jazz e la classica.
Il 28 maggio 2014 ha visto la pubblicazione, con la casa editrice David and Matthaus, Dicembre mai cercato, il suo primo romanzo, presente nei cataloghi Feltrinelli e Mondadori. Pier è autore di diversi racconti brevi e di circa 200 poesie, scritte in un intervallo di tempo che va dal 1998 a oggi e non ancora pubblicate.
Porta la sua firma il primo progetto acustico “L’Isola, canzoni d’autore” del 2006, disco pop jazz, condiviso con un piccolo gruppo di musicisti di chiara fama. 
Registrato tra Maggio e Giugno 2009 “La tua vera identità”, il suo secondo lavoro, un cd con 12 brani, di cui Pier è compositore e produttore artistico. 
Il terzo disco dal titolo “La tua strada”, uscito a Gennaio 2012, è stato registrato tra Giugno e Settembre 2011 e contiene 13 canzoni inedite. Il nuovo lavoro, il cui il singolo omonimo è uscito in diverse radio italiane, è scritto, composto e preprodotto dallo stesso autore, per l’etichetta Oddtimesrecords e distribuito da Egea italia.




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