Piano vaccino

COSA SI MUOVE

Slitta di 15 giorni l'approvazione del Piano nazionale vaccini che doveva essere esaminato martedì 20 ottobre e che invece verrà valutato nella Conferenza delle Regioni del 5 novembre. In questi giorni peraltro la Cassazione ha negato un risarcimento a persona danneggiata da iniezione per vaccinazione obbligatoria e questo ha scatenato nuove polemiche. Intanto l'associazione Assis scrive a Camera e Senato e agli assessori regionali alla sanità.

di di Alexis Myriel

 
  Le Regioni hanno deciso uno spostamento del via definitivo dell'atteso e discusso documento sulla programmazione vaccinale. Il grosso nodo è la copertura finanziaria e…probabilmente il fatto che non tutti gli esponenti seduti intorno al tavolo la vedono allo stesso modo sull’annunciato “giro di vite” per le libertà di scelta individuali.

  Il coordinatore degli assessori alla sanità della Conferenza delle Regioni, Sergio Venturi ha riferito di un accordo tra il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Toti, per rinviare il tutto di 15 giorni. Il piano
prevede un aumento dei costi di 300 milioni perché ci sono numerosi nuovi vaccini.

  Intanto arriva una notizia che è destinata a sollevare ulteriori polemiche e che fa già discutere. La Corte di Cassazione ha sancito che se il medico esegue correttamente l'iniezione, anche se si tratta di vaccinazione obbligatoria, in caso si manifestino effetti imprevisti, la Asl non è tenuta a risarcirli. La sentenza è la numero 21177 (in allegato il Pdf scaricabile con le agenzie di stampa sulla questione) in tema di responsabilità medica e danno da vaccinazione e ha respinto il ricorso di una donna napoletana che aveva riportato «postumi permanenti» dopo una vaccinazione obbligatoria antitifica. I magistrati napoletani - sottolinea la Cassazione - hanno «positivamente accertato l'esistenza del nesso causale tra la vaccinazione e il danno riportato dalla paziente» ma hanno poi escluso, in base alle risultanze delle consulenze tecniche, «che alcuna responsabilità colposa gravasse sulla dottoressa che ha eseguito la vaccinazione». Pur avendo eseguito correttamente l'iniezione nel punto giusto, aveva però leso il “nervo circonflesso”, provocando un effetto collaterale dannoso e non voluto. Pertanto in mancanza di una colpa riconducibile «all'autrice della vaccinazione», prosegue il verdetto della Cassazione, «il verificarsi dell'evento dannoso è stato ricondotto al caso fortuito». Così il ricorso di Filomena P. è stato rigettato con condanna a pagare circa quattro mila euro di spese legali.

  Proprio in questi giorni l’associazione Assis (Associazione di Studi e Informazione sulla Salute) ha inviato a tutti gli assessori regionali alla sanità, ai consiglieri regionali e ai membri delle commissioni sanità di Camera e Senato una lettera aperta dove analizza i dati sulle coperture vaccinali, i dati sull'incidenza della morbilità e della mortalità delle malattie in riferimento alle vaccinazioni e propone una riflessione sull'annunciata reintroduzione dell'obbligo per la frequenza scolastica.

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