Rivoluzione nelle allergie:

 Sì al trattamento con i probiotici


Presentate al congresso in corso a Roma le nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale per le Allergie coordinate dall’ospedale Bambino Gesù

di Daniele Banfi

 Il concetto potrebbe essere riassunto dallo slogan “prevenire è meglio che curare”. E’ questa la sintesi delle nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale per le Allergie presentate oggi a Roma durante il congresso internazionale dedicato al tema. Elaborate da un gruppo di lavoro coordinato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, le indicazioni suggeriscono l’utilizzo dei probiotici nella prevenzione delle allergie.

Allergie pediatriche in Italia: i numeri 
  La percentuale di bambini allergici in Italia negli ultimi 20 anni è più che triplicata, passando dal 7 al 25%. La forma più diffusa è la rinite allergica. Nel nostro Paese colpisce circa il 35% dei ragazzi di 13-14 anni. Nel mondo la percentuale, in età pediatrica, è del 40%. Questa forma di allergia si sviluppa normalmente prima dei 20 anni di età, la sua incidenza continua ad aumentare in tutti i continenti ed è causa di quasi 17 milioni di visite ambulatoriali ogni anno. Al secondo posto tra le allergie più comuni c’è l’asma. E’ un problema per il 9,5% dei bambini italiani e in generale per almeno 300 milioni di persone (compresi gli adulti) in tutto il mondo. L’asma è una forma di allergia respiratoria che può pregiudicare la crescita dei polmoni dei bambini, incide significativamente sulla qualità della vita e ha un elevato costo sanitario. Seguono le allergie alimentari, più frequenti nei primi anni di vita dei bambini (in Italia colpiscono circa il 3% della popolazione pediatrica entro i 2 anni d’età). Nel mondo si stima una popolazione potenzialmente allergica agli alimenti pari a oltre 250 milioni di persone. Tra i bambini, in 3 casi su 100, questa forma di allergia porta a reazioni gravi (shock anafilattico) che possono causare anche la morte.

L’utilizzo dei probiotici 
  Numeri importanti,  in costante crescita, che hanno indotto gli esperti a cercare possibili metodi di prevenzione. Da diversi anni le ricerche si stanno concentrando sul ruolo dei probiotici, microrganismi vivi -presenti in molti alimenti come yogurt o latte fermentato- che possono apportare benefici alla salute quando somministrati in quantità adeguate. Ora, in virtù dei sempre più numerosi studi a supporto del loro utilizzo, arriva il via libera da parte dell’Organizzazione mondiale. In qualità di immuno-modulatori della risposta allergica, nelle nuove linee guida vengono raccomandati - in determinate situazioni - come terapia preventiva delle allergie e in particolare nell’eczema. Le raccomandazioni suggeriscono di considerare l’uso di probiotici in tre categorie di persone: donne in gravidanza ad alto rischio di allergie nei loro figli (- 9% di eczema), donne che allattano bambini ad alto rischio (- 15%) e bambini ad alto rischio di sviluppare allergie (- 5%). Diminuzione che si traduce anche in vantaggio economico: riducendo mediamente del 9% il numero di eczemi, verrebbero risparmiati tra 150 e 300 euro l’anno ogni 100 candidati alla dermatite atopica.

La Stampa, 28 gennaio 2015


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