Perché i bambini ridono?

 E cosa li diverte di più? Una ricerca lo spiega

L'università di London Birkbeck sta svolgendo uno dei più vasti studi sull'argomento, al quale possono contribuire tutti grazie a un sito web. Esplodono in fragorose risate più i maschi che le femmine. E le occasioni sono quelle classiche: il bagnetto, lo specchio, il solletico, il cucù e i compagni di gioco


  CHE SI TRATTI del giochino del "Cucù", del solletico sulla pancia o della classica pernacchia con linguaccia, i genitori hanno una formula infallibile per far ridere i loro bambini. Ma sappiamo perché i nostri figli ridono e cosa li diverte di più? A cercare una risposta sta pensando il dottor Caspar Addyman, un ricercatore del Centro per il Cervello e lo Sviluppo Cognitivo presso l'Università di London Birkbeck, soprannominato anche BabyLab. Il ricercatore sta coordinando uno dei più vasti studi proprio su ciò che fa ridere i neonati e perché. 



  La ricerca. Il dottor Addyman  -  un banchiere diventato poi psicologo e che non ha figli - si è talmente appassionato all'argomento che sta finanziando la ricerca in prima persona. Ha creato un questionario molto dettagliato per i genitori chiedendogli anche di inviare un breve rapporto e dei filmati che mostrassero cosa fa ridere i loro bambini. Finora 1.400 genitori da 25 paesi hanno risposto a svariate domande per sapere se c'è un'ora particolare della giornata in cui sono più propensi a ridere o quali giochi e rime trovano più divertenti. Chi volesse contribuire a raccogliere informazioni per questa ricerca, può farlo andando sul sito babylaughter.net



  L'età della prima risata. "Gli abbiamo chiesto anche se trovano più divertente il padre o la madre e qual è il temperamento del bambino. Stiamo lavorando anche ad un altro questionario per capire se c'è una correlazione tra le risate dei bambini ed un carattere più mite" ha raccontato il dottor Addyman al Daily Mail. "La grande sorpresa è stata che, contrariamente a quanto la maggior parte delle persone ritiene, la risata è presente già da un'età molto precoce". Il 90% dei bambini ha sorriso già nei primi due mesi di vita ed ha riso già poche settimane dopo, ma ci sono stati genitori che hanno raccontato che i loro figli hanno fatto una risata poche settimane dopo. Al contrario, un piccolo gruppo ha riportato che i loro figli non hanno mai riso nell'arco dei primi dodici mesi. "Questo suggerisce che ogni bambino ha una sua diversa inclinazione caratteriale che è presente sin dalla nascita" spiega l'esperto.  



  Senso dell'umorismo e sesso. Dai risultati, emerge che le mamme ed i papà risultano più o meno divertenti allo stesso modo. Ma sono i maschietti ad avere un maggior senso dell'umorismo: i genitori hanno riportato che i loro figli maschi hanno riso quasi 50 volte al giorno contro le 37 volte delle figlie femmine. Il dottor Addyman non è affatto sorpreso di questi risultati. "La risata è prima di tutto un fenomeno sociale. Si ride in compagnia. Uno dei risultati emersi chiaramente da quest'indagine è che non è necessariamente ciò che facciamo, ma semplicemente il fatto che siamo insieme ai nostri bambini a contare. È questo il motivo per cui loro sono felici. "Un'altra cosa interessante è che la maggior parte dei genitori gioca istintivamente perché i neonati hanno la straordinaria abilità di farci fare cose stupide che poi alla fine fanno bene a tutti. Sono comportamenti che li fanno ridere, ma si tratta anche di un'esperienza che crea un legame profondo". Inoltre, c'è da considerare che, nel primo anno di vita, sorrisi e lacrime sono il solo modo che i neonati hanno per comunicare. "Il pianto segnala che c'è qualcosa che non va e che vogliono cambiare, mentre il sorriso e la risata sono l'opposto, è il loro modo per dirci di continuare a fare ciò che stiamo facendo perché gli piace". 
   Irresistibile solletico. I genitori di un bambino di nome Cosmo di appena tre settimane hanno inviato al BabyLab una serie di fotografie che mostrano chiaramente che sta ridendo mentre gli fanno il solletico sfatando così l'idea che i neonati così piccoli non ridono. "Il primo modo per far ridere i neonati è attraverso il tatto" spiega il dottor Addyman. "Il solletico ha profonde radici evoluzionistiche che derivano dal fatto di essere mammiferi. È parzialmente collegato al momento della toeletta, una funzione vitale che è anche piacevole".  E come gli adulti sanno bene, il solletico stimola diverse terminazioni nervose a cui in genere reagiamo con la risata. Meno sorprendente è che la risata sia legata al tocco dei genitori. Un professore una volta ha detto che il primo gioco che gli essere umani hanno fatto è proprio quello di fare il solletico ai loro bambini, poi aspettare e mimare semplicemente il gesto del solletico nello stesso punto in cui l'avevano appena fatto. "È vero: i bambini ridono già solo al gesto del solletico che sta per arrivare e continuano a ridere anche se poi non gli viene più fatto". 
  Risate allo specchio. Come molti bambini, Frederick, di quattro mesi, ride sempre quando si vede nello specchio, ma il motivo per cui accade non è quello che pensano i genitori. "La ricerca dimostra che i neonati non si riconoscono allo specchio fino ad almeno i 18 mesi" argomenta l'esperto. Allora che cosa li diverte così tanto? Il dottor Addyman crede che il rispecchiamento delle espressioni facciali rompa le classiche convenzioni sociali e i bambini lo trovano divertente. "La conversazione e l'interazione sociale implicano un'alternanza, una turnazione mentre la persona nello specchio rompe queste convenzioni facendo tutto allo stesso tempo". Di qui la reazione di ilarità. 



  Bagnetto ludico. Polly, una bambina di 11 mesi, ride tanto in bagno, confermando la teoria di Addyman secondo cui l'interazione dei genitori è un fattore chiave per la risata del neonato. "Molti genitori raccontano che i loro bambini trovano divertente il momento del bagnetto, ma sono convinto che sia così perché in quel momento i genitori dedicano la loro massima attenzione ai figli. Ma c'è anche il piacere sensoriale. L'acqua è calda e ricorda l'utero materno".  Uno dei questionari più simpatici è quello di una mamma che racconta che sua figlia ride di gusto quando lei è sotto la doccia dopo essere uscita dalla piscina. "La madre lo descrive come una risata di gioia pura per essere al mondo".  



  Il gioco del Cucù. Nessuno si è sorpreso sapendo che fare Cucù è al primo posto nelle classifiche mondiali dei giochi che fanno ridere. Il dottor Addyman crede che funzioni perché è un gioco interattivo e che può evolversi man mano che i bambini crescono. "Un bambino molto piccolo non ha il concetto di tempo perciò ogni volta che qualcuno o qualcosa che era scomparso ritorna per lui è un piccolo shock. E poiché il fare cucù è il tipico saluto dei genitori che tornano a casa, per i bambini è un shock piacevole". Il cucù funziona per diversi anni perché quando crescono ed hanno 2-3 anni i bambini realizzano che anche loro possono farci scomparire e riapparire semplicemente coprendosi gli occhi con una mano.  Così nel suo piccolo, anche il cucù aiuta a capire quanto i figli crescono. 



  Compagni di gioco. Tutti i genitori riportano che le bambole e i peluche sono i giocattoli più divertenti per i loro figli. "I bambini capiscono abbastanza precocemente che i loro giocattoli non sono davvero vivi, ma riescono comunque ad avere un buon grado di empatia nei loro confronti" spiega il ricercatore. A volte la risata dei neonati è quasi trionfalistica, come se volessero dire "Sono io che ho fatto succedere questa cosa". E talvolta accade semplicemente perché sentono un suono piacevole o provano una nuova sensazione. 

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