Mamme, nell’«attesa»

Gravidanza Rischi per lo sviluppo intellettivo del bambino

Non fatevi mancare la giusta dose di iodio

di Margherita Fronte

 
La ricerca inglese ha seguito nel tempo un migliaio di donne che, all'inizio degli anni Novanta, hanno accettato di far parte del grande studio Children of the '90 (letteralmente: i bambini degli anni 90), coordinato dall’Università di Bristol, con l’obiettivo di stabilire le relazioni fra ciò che accade in gravidanza e nella prima infanzia con eventuali problemi di salute che possono manifestarsi in seguito.

  Tutte le donne partecipanti allo studio hanno partorito fra il 1991 e il 1992; nel primo trimestre di gestazione hanno eseguito un'analisi delle urine per stabilire se stavano assumendo una quantità adeguata di iodio.
  All'età di 8-9 anni i loro figli sono poi stati sottoposti a un test del QI, il quoziente intellettivo, e a verifiche sulla loro capacità di lettura, di comprensione verbale e di scrittura. I risultati mostrano che i bambini nati
da donne i cui livelli di iodio erano anche di poco inferiori a quelli raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità ottenevano nei test punteggi più bassi rispetto ai bambini le cui madri avevano assunto dosi più alte di questo nutriente.

  La relazione era indipendente da altri fattori che avrebbero potuto influenzare lo sviluppo intellettivo infantile, come il grado di istruzione dei genitori o l'assunzione di alcol da parte della madre in gravidanza; i risultati peggiori si riscontravano proprio nei figli delle donne che avevano mostrato una carenza più accentuata di iodio.
  «L'associazione fra un apporto di iodio gravemente insufficiente nella dieta materna e le anomalie nello sviluppo del sistema nervoso è nota da tempo, — si fa notare nell’editoriale che accompagna l'articolo su Lancet
— ma gli studi sull’effetto di una lieve carenza di questo elemento in gravidanza erano finora troppo pochi per trarre delle conclusioni».

  La ricerca inglese colma quindi una seria lacuna e sottolinea che «il deficit di iodio è una causa prevenibile delle difficoltà intellettive dei bambini». Per aumentare l'apporto giornaliero, i consigli degli esperti sono quelli di usare sale iodato e di mettere in tavola più spesso pesce (di mare) e buone quantità di verdure (vedi tabella a fianco con i diversi contenuti di iodio degli alimenti), sebbene il contenuto del prezioso elemento in queste ultime dipenda dal terreno sul quale sono coltivate.


Corriere della Sera, 2 giugno 2013, pag, 51

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