E latte materno riduce il rischio di allergie
Le linee guida classiche sulla prevenzione delle malattie allergiche hanno sempre raccomandato un allattamento al seno esclusivo e prolungato con tardiva e lenta introduzione dei cibi solidi.
Un importante studio prospettico finlandese,
pubblicato su una prestigiosa rivista di allergologia pediatrica (Allergy Clin Immunol 2013), ha praticamente
capovolto questa raccomandazioni storiche.
E’ stato dimostrato infatti che, la precoce
introduzione di cibi solidi (precoce vuol dire dai 4-5 mesi di vita) anche
fortemente allergenici come i cereali, uova e pesce, riduce significativamente
il rischio di sviluppare malattie allergiche (come asma, eczema e rinite) a cinque
anni di età.
Per cui è la durata e non l’esclusività
dell’allattamento materno a proteggere i bambini dal rischio di allergie.
Ecco dunque come anche questo studio rifletta
la tendenza della letteratura negli ultimi anni, a far introdurre precocemente
i cibi solidi nella dieta del lattante.
Fermo restando che anche l’allattamento materno per tutto il primo
anno di vita difenda allo stesso modo dalle allergie e debba essere sempre
fortemente promosso.
La stampa,
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