Se i dati parziali verranno
confermati 500 famiglie in meno rispetto al 2012 faranno domanda per un posto
al nido per il proprio figlio
DI Andrea Rossi
Se i numeri fossero confermati vorrebbe dire
che ci sono almeno 500 bambini le cui famiglie non hanno più chiesto un posto
al nido. Perché? «I motivi possono essere molti», spiega l’assessore, «Ho
chiesto agli uffici un’analisi dettagliata, dobbiamo capire come affrontare
questa situazione».
Effetto recessione
Già, non è normale. Una
flessione così vistosa non si spiega. Da anni la domanda è in ascesa, sempre
più famiglie provano a iscrivere i bambini al nido. I posti scarseggiano: a
Torino c’è una chance per quattro bambini su dieci, e dire che tra i comuni
capoluogo quasi nessuno ha un’offerta così alta. Eppure quest’anno è successo,
e i primi indizi portano in una direzione precisa: la crisi. Meno persone al
lavoro significano meno soldi per pagare le rette e più mamme o papà a casa in
grado di guardare i figli senza portarli al nido. Una conferma arriva da un
altro dettaglio: la diminuzione delle domande non è omogenea, ma si annida
soprattutto in alcune zone, ad esempio le circoscrizioni 5 e 6. «Per questa
ragione dobbiamo analizzare i dati», dice Pellerino. «Il fatto che il fenomeno
sia più rilevante nei quartieri in difficoltà è un indizio su cui riflettere».
Bisognerà aspettare almeno un mese, quando le
graduatorie saranno definitive e saranno scaduti anche i
termini per i ricorsi.
L’anno scorso le domande d’iscrizione sono state circa 5 mila. Con
un’avvertenza: molte famiglie presentano più domande tentando di entrare in
graduatoria in diverse strutture. I bambini che reclamano un posto, quindi,
sono circa 4 mila. Gli asili nido del Comune hanno poco meno di 4.200 posti,
più un centinaio acquistati da strutture private. Ogni anno se ne liberano
1.800, per via dei bambini di tre anni che passano alle scuole materne. Gli
esclusi, alla fine, sfiorano quota 2 mila perché alcuni nel frattempo si
ritirano.
Strutture
ai privati
Ieri mattina l’assessore
all’Istruzione ha anche annunciato che quattro asili - concessi ai privati in
appalto qualche anno fa - verranno affidati in concessione . Stessa sorte per
il nuovo asilo che aprirà. Nella sostanza cambia poco: a gestirli saranno
sempre soggetti privati. La differenza è che l’appalto si basava solo su un
requisito economico: vinceva chi chiedeva meno soldi. La concessione verrà
invece affidata sulla base di un insieme di criteri, tra cui requisiti di
qualità, progetti didattici ed educativi.
Piano
di manutenzioni
Il Comune si prepara anche a
un piano straordinario di manutenzioni delle sue scuole. Roma ha finalmente
liberato le risorse stanziate dal progetto nazionale avviato dal governo
Berlusconi dopo il crollo di un controsoffitto al liceo Darwin di Rivoli in cui
morì Vito Scafidi. La quota di Torino vale nove milioni, che si aggiungono ai
quindici del piano triennale del Comune. I nove milioni verranno usati per
interventi di manutenzione straordinaria su 24 dei 320 edifici scolastici
presenti in città. «Aspettavamo quei soldi da tempo. Nel frattempo abbiamo
fatto le gare d’appalto, perciò entro due o tre mesi i lavori potranno
partire», annuncia Pellerino.
4.200 posti
I nidi del Comune ospitano
4200 bambini da 0 a 3anni Ogni anno arrivano circa 5 mila nuove domande
Da
settembre
Aprirà una nuova struttura,
altre quattro affidate ai privati
LA STAMPA, 8 maggio 2013,
pag, 50
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