La crisi colpisce anche gli asili nido

Oltre 500 famiglie al palo

Se i dati parziali verranno confermati 500 famiglie in meno rispetto al 2012 faranno domanda per un posto al nido per il proprio figlio

DI Andrea Rossi

 
Certo, i dati non sono ancora definitivi, da qui a un mese qualcosa potrebbe ancora cambiare. La tendenza, invece, è chiara, e in Comune hanno già iniziato a ragionarci su: le domande per un posto in asilo nido sono in calo. E non di poco: «Siamo intorno all’undici per cento», ha spiegato l’assessore all’Istruzione Maria Grazia Pellerino durante la commissione Cultura presieduta da Luca Cassiani.

  Se i numeri fossero confermati vorrebbe dire che ci sono almeno 500 bambini le cui famiglie non hanno più chiesto un posto al nido. Perché? «I motivi possono essere molti», spiega l’assessore, «Ho chiesto agli uffici un’analisi dettagliata, dobbiamo capire come affrontare questa situazione».

  Effetto recessione

Già, non è normale. Una flessione così vistosa non si spiega. Da anni la domanda è in ascesa, sempre più famiglie provano a iscrivere i bambini al nido. I posti scarseggiano: a Torino c’è una chance per quattro bambini su dieci, e dire che tra i comuni capoluogo quasi nessuno ha un’offerta così alta. Eppure quest’anno è successo, e i primi indizi portano in una direzione precisa: la crisi. Meno persone al lavoro significano meno soldi per pagare le rette e più mamme o papà a casa in grado di guardare i figli senza portarli al nido. Una conferma arriva da un altro dettaglio: la diminuzione delle domande non è omogenea, ma si annida soprattutto in alcune zone, ad esempio le circoscrizioni 5 e 6. «Per questa ragione dobbiamo analizzare i dati», dice Pellerino. «Il fatto che il fenomeno sia più rilevante nei quartieri in difficoltà è un indizio su cui riflettere».

  Bisognerà aspettare almeno un mese, quando le graduatorie saranno definitive e saranno scaduti anche i
termini per i ricorsi. L’anno scorso le domande d’iscrizione sono state circa 5 mila. Con un’avvertenza: molte famiglie presentano più domande tentando di entrare in graduatoria in diverse strutture. I bambini che reclamano un posto, quindi, sono circa 4 mila. Gli asili nido del Comune hanno poco meno di 4.200 posti, più un centinaio acquistati da strutture private. Ogni anno se ne liberano 1.800, per via dei bambini di tre anni che passano alle scuole materne. Gli esclusi, alla fine, sfiorano quota 2 mila perché alcuni nel frattempo si ritirano.

Strutture ai privati

Ieri mattina l’assessore all’Istruzione ha anche annunciato che quattro asili - concessi ai privati in appalto qualche anno fa - verranno affidati in concessione . Stessa sorte per il nuovo asilo che aprirà. Nella sostanza cambia poco: a gestirli saranno sempre soggetti privati. La differenza è che l’appalto si basava solo su un requisito economico: vinceva chi chiedeva meno soldi. La concessione verrà invece affidata sulla base di un insieme di criteri, tra cui requisiti di qualità, progetti didattici ed educativi.

  Piano di manutenzioni

Il Comune si prepara anche a un piano straordinario di manutenzioni delle sue scuole. Roma ha finalmente liberato le risorse stanziate dal progetto nazionale avviato dal governo Berlusconi dopo il crollo di un controsoffitto al liceo Darwin di Rivoli in cui morì Vito Scafidi. La quota di Torino vale nove milioni, che si aggiungono ai quindici del piano triennale del Comune. I nove milioni verranno usati per interventi di manutenzione straordinaria su 24 dei 320 edifici scolastici presenti in città. «Aspettavamo quei soldi da tempo. Nel frattempo abbiamo fatto le gare d’appalto, perciò entro due o tre mesi i lavori potranno partire», annuncia Pellerino.

 4.200 posti

I nidi del Comune ospitano 4200 bambini da 0 a 3anni Ogni anno arrivano circa 5 mila nuove domande

Da settembre

Aprirà una nuova struttura, altre quattro affidate ai privati 

LA STAMPA, 8 maggio 2013, pag, 50

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