La dieta influenza anche la
durata e la qualità del sonno. Per dormire bene è dunque importante scegliere
anche i cibi adatti, specialmente a cena ma non solo
Con i cibi giusti si può
dormire meglio e di più. Al contrario, alcune carenze possono danneggiare la
qualità e la durata del sonno
di [lm&sdp]
Gli scienziati ritengono vi sia un nesso
fondamentale tra la dieta e il sonno.
Le persone che mangiano i cibi giusti
godrebbero di un sonno migliore, più lungo e riposante. Al contrario, chi ha
difficoltà a dormire o un sonno poco ristoratore potrebbe essere proprio perché
non si alimenta correttamente.
Per sostenere questa ipotesi, i ricercatori
statunitensi Michael A. Grandner, Nicholas J. Jackson, Jason R. Gerstner e
Kristen L. Knutsond della Perelman School of Medicine presso l’Università della
Pennsylvania hanno condotto uno studio in cui, per la prima volta, si dimostra
che alcuni nutrienti possono svolgere un ruolo di fondo nella durata del sonno
nel breve e lungo termine.
«In generale, le persone che dormono dalle
sette alle otto ore ogni notte si differenziano per i termini della dieta,
rispetto alle persone che dormono meno o nulla – spiega il dottor Grandner –
Abbiamo anche scoperto che il sonno breve e lungo sono associati con una più
bassa varietà di cibo».
Secondo lo studio pubblicato sulla versione
online della rivista di Elsevier, Appetite, si è scoperto che il sonno molto
breve è associato a una minore assunzione d’acqua, e carboidrati totali. Per
quanto riguarda il sonno breve, l’associazione è stata trovata con una ridotta
assunzione di vitamina C, acqua, selenio e luteina/zeaxantina.
Infine, il lungo sonno è stato associato a
una minore assunzione di teobromina, acido dodecanoico (un grasso
saturo),
colina, carboidrati totali, e più alcol.
La dieta dunque come
fondamento, non solo per la salute in generale, ma anche per quella del sonno
che, oggi, affligge molte persone.
Cerchiamo pertanto di
apportare più sostanze utili all’organismo come, per esempio quelle citate dai
ricercatori in questo studio: il selenio che si trova per esempio in noci,
carne, molluschi e crostacei; la luteina + zeaxantina che si trova nelle
verdure a foglia verde; il licopene che si trova nei pomodori e tutta la frutta
rossa o arancione; la teobromina che si trova nel cacao, la colina che si trova
nelle uova e nel pesce e così via.
La Stampa, 11 febbraio 2013,
pag,
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