Per i bimbi non nati


Una Messa a Sydney celebrata dal cardinale George Pell

 Più di mille persone hanno preso parte nei giorni scorsi in Australia alla prima solenne  celebrazione eucaristica in memoria dei bambini non nati, presieduta dal cardinale arcivescovo di Sydney, George Pell, nella cattedrale di St. Mary di Sydney. La Messa non è servita solo a ricordare i bambini non nati, ma anche a offrire preghiere, consolazione, conforto, compassione e guarigione a tutti coloro che sono stati feriti dalla tragedia dell’ab orto.

  Ogni giorno nello Stato del New South Wales (Nws) almeno 82 bambini muoiono a causa dell’aborto. Nessuno li ha mai commemorati. Da qui la necessità anche di una Messa di suffragio.

   «La Messa — ha affermato Bernard Toutounji, responsabile per l’educazione presso il Centro per la vita, il matrimonio e la famiglia (Sydney’s Life, Marriage and Family Centre) dell’arcidiocesi di Sydney, che ha contribuito a organizzare questa prima speciale e importante celebrazione di suffragio — è stata molto commovente soprattutto quando 82 candele sono state accese in ricordo della vita nascente, un atto seguito da 82 secondi di silenzio durante i quali tutti si sono inginocchiati spontaneamente a pregare. La Messa, che è stata concelebrata da numerosi sacerdoti dell’arcidiocesi, è stata un’iniziativa del cardinale Pelle da ora in poi sarà un appuntamento importante del calendario dell’arcidiocesi. Avendo tratto ispirazione   dopo essere stato
invitato a concelebrare la Messa annuale di suffragio per i bambini non nati a Los Angeles, il cardinale Pell ha riconosciuto la necessità di una celebrazione simile a Sydney.

  Alla celebrazione, oltre a intere famiglie colpite dal dramma dell’aborto, hanno preso parte numerosi studenti delle scuole e delle università cattoliche, membri di tutte le parrocchie dell’arcidiocesi e rappresentanti di organizzazioni cattoliche come CatholicCare, l’Ufficio cattolico per l’educazione (The Catholic Education Office), Aiuto alla Gravidanza Australia, Lega cattolica delle donne, la comunità maronita e gruppi pro-vita come Family Life International, Right to Life Australia e Nws Right to Life. Inoltre, erano presenti i membri di Rachel’s Vineyard, l’istituzione cattolica che si occupa di offrire conforto e consulenza gratuita a tutte le donne che hanno subìto un aborto e sono alle prese con il dolore e il senso di colpa.

  L’aborto non provoca scompenso emotivo soltanto alle donne, anche molti padri devono pagare un alto prezzo emotivo. Secondo un recente sondaggio pubblicato dal «Los Angeles Times», su 3.600 uomini intervistati, circa il 66 per cento accusa sensi di colpa e ansia dopo il loro coinvolgimento in un aborto, sia come genitori che come parenti stretti. La ricerca ha anche scoperto che gli uomini possono soffrire di stress post-traumatico, depressione e rabbia a causa della perdita del loro bambino. Per molti padri, questi sentimenti emergono dopo la nascita del loro primo figlio e la gioia profonda che provano scatena dolore per il bambino che non ha mai avuto la possibilità di tenere in braccio o di conoscere. Anche i nonni e i fratelli possono avvertire un simile disagio per la perdita di un bambino. Nell’arcidiocesi di Sydney sono a disposizione numerose strutture, come CatholicCare, Pregnancy Help Australia, e Rachel’s Vineyard, per coloro che hanno subito un aborto o che necessitano di un sostegno e di una consulenza, sia durante che dopo la gravidanza.

L’osservatore Romano, a 23 settembre 2012, pag, 5

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