di Barbara Schittzer
Sono una donna di 38 anni alla 35esima
settimana di gravidanza secondipara. Vivo a Sarzana dove l’unico reparto di
ostetricia rimasto in provincia è nell’ospedale del capoluogo, La Spezia. Questa
mattina ho chiamato per fissare il colloquio con l’anestesista per un’eventuale
epidurale. Il primo appuntamento disponibile visto il periodo (ferie estive) è
il 29 agosto. Premesso che il termine della mia gravidanza è fissato per il 9
settembre e che ho avuto la mia prima figlia alla 36esima settimana di
gravidanza, è quindi altamente probabile che questo appuntamento non mi
servirà. È possibile che nel 2012 in Italia la facoltà di usufruire di
un’anestesia (tra l’altro a pagamento) che possa alleviare i dolori del parto
sia considerata come un lusso, un capriccio da bambine viziate e non come una
pratica medica normale da poter somministrare a chi la richieda?
la Repubblica, 02/08/2012,
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