Si lavora all’idea di organizzare un grande evento pubblico a
conclusione della campagna europea «Uno di noi»
Si è molto discusso sul fatto che talune
organizzazioni, per ricordare l’opposizione alla Legge 194, hanno promosso una
marcia il 13 maggio ed il Movimento per la vita italiano ha organizzato una
manifestazione nazionale la domenica successiva, 20 maggio, nell’Aula Paolo VI.
Qualcuno ha ritenuto di vedere nella presenza delle due manifestazioni una implicita
polemica. Qualche altro sottolinea la necessità di manifestare la protesta
contro la Legge 194 con una marcia, così come avviene in altre nazioni, a
cominciare dagli Stati Uniti d’America.
Il Movimento per la Vita italiano che aveva
da un pezzo promosso la manifestazione del 20 per lanciare l’iniziativa europea
«Uno di noi», sperabilmente la più grande mai avvenuta in Europa, ha inteso
fugare ogni inopportuno sospetto di polemica inviando il suo vicepresidente
vicario, Pino Morandini, alla marcia del 13 maggio. D’altronde la marcia non è
il solo modo, certamente lodevole, di manifestare per la vita e il Movimento
per la vita non ha mancato mai nel corso degli anni, nel mese di maggio, di
organizzare eventi altamente significativi. Nel maggio dell’anno prossimo
occorrerà concludere l’iniziativa «Uno di noi» con un evento che sia ben più
incisivo di una semplice marcia. Dovrebbe trattarsi di qualcosa di simile al
«Family Day 2007», che
dunque coinvolga l’intero popolo della vita ben oltre i
movimenti pro-life. Tuttavia siccome una marcia nazionale resta una possibilità
permanente in ogni mese di maggio, il Movimento per la vita ha proposto la costituzione
di un Comitato unitario permanente e ha delegato Piero Pirovano che, nel maggio
1979 organizzò il primo evento con Madre Teresa di Calcutta, a prendere gli
opportuni contatti con i Movimenti che
hanno promosso la marcia del 13 maggio.
Avvenire, 5 luglio 2012,
pag, 22
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