Il bambino «progettato»

  di Lorenzo Schoepflin

  Se parole come "acquistare", "catalogo", "garanzia", "accessori" rimandano la vostra mente a prodotti quali mobili o elettrodomestici, ma sostenete la liceità della fecondazione eterologa, dovrete aggiornare il vostro immaginario. Quando infatti si apre alla provetta selvaggia, con la possibilità di ricorrere all’uso di gameti esterni alla coppia per ottenere un bimbo in laboratorio, quello che si prospetta è uno scenario dove sperma ed ovuli sono oggetto di un vero e proprio mercato. Le banche che conservano i gameti offrono cataloghi attraverso i quali chi ha bisogno di seme maschile o ovociti femminili non deve far altro che scegliere le caratteristiche desiderate.

  La European Sperm Bank, con sede a Copenaghen, ad esempio, offre un’ampia gamma di donatori. Con 370 euro si può acquistare un campione di sperma di Aidan, ingegnere meccanico, scandinavo, occhi blu, capelli marroni, disponibile a rendere nota la propria identità. Il seme di Artur, elettricista, 88 chilogrammi per 184 centimetri, è più economico, 230 euro il prezzo dichiarato a catalogo, perché il donatore ha scelto di restare nell’anonimato. Il figlio che sarà concepito in provetta non saprà mai chi è il proprio padre biologico. Per 25 euro cadauno è possibile acquistare degli optional che completano il profilo del donatore: una scheda più dettagliata che ne descrive la persona, le foto dei bimbi concepiti col suo sperma, l’audio di un’intervista. Del tutto analoghi i servizi della Sperm Bank of California, che fornisce, con un costo aggiuntivo, una sorta di garanzia sulla qualità del seme: il cosiddetto "washed sperm" è infatti frutto di un trattamento che restituisce un campione contenente solo "gli spermatozoi più vigorosi".


   Sempre in California si possono comprare ovuli presso la Egg Donation Inc., che mette a disposizione degli acquirenti informazioni sul titolo di studio, sulle abitudini - consumo di alcool, droghe o tabagismo - e sulla storia clinica familiare delle donatrici, corredate da un book fotografico. Per stessa ammissione della Egg Donation Inc., i clienti a cui ci si rivolge sono in tutto il mondo, coppie con difficoltà a procreare, ma anche single e coppie omosessuali. Proprio pochi giorni fa, il Daily Mail, parlava di "fabbrica" di bambini: con ovuli di donatrici dell’Est, preferite per il bell’aspetto, e gravidanze portate avanti da donne di paesi poveri che affittano il proprio utero. Il tutto commissionato da coppie occidentali benestanti, così come si ordina un auto con gli accessori desiderati. Una vera e propria industria globalizzata, il cui prodotto finale è il bebè su misura, i cui genitori biologici hanno il marchio di qualità apposto in base a peso, altezza, quoziente intellettivo, colore degli occhi e dei capelli, razza, tratti caratteriali e storia clinica.

  Togliendo i limiti alla provetta eterologa si arriva al catalogo. Bio-banche  già offrono menu e tariffe in base al «prodotto» richiesto.

  Avvenire 17 maggio 2012, pag, 3
  

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