Bergamo contro il papilloma virus
È un male silenzioso, che uccide le donne, spesso anche in giovane età: a Bergamo e provincia ogni anno si registrano 45 nuovi casi di tumore maligno al collo dell'utero (rappresentano l'1,7% dei nuovi tumori diagnosticati annualmente tra le donne), e mediamente ogni anno si registrano 8 decessi per tumori maligni al collo dell'utero (ma questi decessi salgono a 27 l'anno, se si considerano anche i tumori all'utero definiti nas, ovvero non altrimenti specificati).
Sia l'incidenza dei nuovi casi sia il tasso di mortalità (a Bergamo è circa il 2,1% di tutti i decessi tumorali tra le donne) a Bergamo sono in linea con le percentuali del Nord Italia e, negli ultimi tempi, entrambi i dati sono in significativo decremento. Merito, spiegano i medici, della possibilità della diagnosi precoce (grazie al Pap test, che permette di «intercettare» sul nascere le cellule maligne, con un esame indolore e non invasivo), delle campagne di screening gratuito per le donne appartenenti ad alcune fasce d'età «a rischio» che vedono la Lombardia, e Bergamo, in prima fila come «buona prassi» sanitaria, ma anche, dato non trascurabile, dell'ampiezza di copertura vaccinale che dal 2008 si sta registrando tra la popolazione giovanissima femminile.
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