Posso lasciare il bimbo col cane

di Paola D’Amico



  Il binomio cane è bambino meraviglioso. Crescere assieme insegna il rispetto per le diversità. E chi cresce con il rispetto per gli animali, spiegano pediatri e psicologi, ne avrà per le persone e per la vita. I cani sempre più spesso sono considerati membri della famiglia ed è giusto che sia così. Ma il cane non è un feticcio, né un gioco, né una tata. Walt Disney, diede a Nana, la balia dei Darling in «Peter Pan», le fattezze di un grosso cane. Ma la realtà non è una fiaba. E un animale non è una macchina né un umano, è invece un essere vivente con una sua personalità e psicologia. Ma, soprattutto, il cane è come un bambino e tale resterà tutta la vita. Domandiamoci se, mentre siamo prese tra le mille incombenze ordinarie e le immancabili straordinarie, Nana sarebbe in grado di accudire se stessa in una casa. E poi riflettiamo: lasceremmo due
bambini in casa da soli? «Come lasciare in mano al bimbo un coltello e poi stupirsi se si è tagliato», esemplifica Clara Palestrini, comportamentalista. Anche se il cane è adulto e addestrato? L’addestramento «educa l’animale a risposte comportamentali funzionali ad un evento specifico», aggiunge Daniele Mazzini, educatore. «È altra cosa dalla socializzazione». E sono imprevedibili gli eventi che possono accadere in un ambiente domestico. Il bimbo sotto ai 3 anni non è in grado di avere l’esatta percezione dei bisogni dell’altro da sé, lo tratta come suo pari, non ne può comprendere il linguaggio posturale. Il ghigno che mostra i denti può essere scambiato per un sorriso. Che sarà mai, direte, se mette le mani nella ciotola del cane. Pensate a come reagireste se qualcuno, non il vostro bimbo, lo facesse a voi? Per aiutare le famiglie a prevenire le possibili conseguenze di questi incontri ravvicinati, che portano i piccini in ospedale (2% della popolazione infantile, ma il 50% dei casi non è denunciato) e i cani al canile, un gruppo di ricercatori belgi ha realizzato «The blue dog» (www.thebluedog.it), risorsa interattiva al computer per far interagire in modo corretto i bambini con gli animali e insegnare loro a chiedere aiuto ai genitori per risolvere ogni problema nato con il pet.

Corriere della Sera, 21 Maggio 2011 pag.45

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