Cellule staminali, boom di “innesti” anche da esterni

Il gruppo Gitmo (midollo osseo) a Firenze: superati i 1500 trapianti allogenici. Appello sul cordone ombelicale

di Lucia Zambelli

  Non si donano solo gli organi, ma anche il midollo osseo. E molte sono le patologie che si possono curare attraverso il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche, a patto di reperire il donatore compatibile: leucemia, vari tipi di linfomi, mieloma multiplo, anemia mediterranea, ecc. «Nel 2010 in Italia abbiamo registrato il boom di trapianti allogenici: 1.585 — dice il professor Alberto Bosi, presidente del Gitmo, il Gruppo italiano trapianti di midollo osseo, che pochi giorni fa si è riunito a Firenze per il suo quinto congresso — Purtroppo i farmaci nuovi non servono a evitare il trapianto ma come “ponte” per portare fino al trapianto, e nel dopo trapianto».


Spiega Bosi: «Prima si facevano trapianti di midollo soprattutto da familiari, da tre anni se ne fanno invece molti di più da donatori “esterni” alla famiglia. Il Registro donatori italiano è il quarto al mondo. Oggi i donatori iscritti sono 390.852». Ciononostante, i donatori sono sempre insufficienti; sono in crescita leucemie acute, immunodeficienze: si ha il 50% di guarigione entro 5 anni grazie alle cellule staminali. Fonte di cellule staminali è il cordone ombelicale. E dal congresso del Gitmo viene lanciato un appello a donare il cordone ombelicale. Nel 2010 si sono fatti in Italia 117 trapianti da cordone ombelicale. «Ma c’è sempre più la tendenza, incoraggiata anche dalla pubblicità delle banche private, a mettere in banca il proprio cordone — spiega Bosi —facendo leva sulla spinta emotiva di voler garantire ai propri figli una ipotetica possibilità terapeutica, cosa che non ha senso: per un trapianto servono almeno un miliardo di cellule, che in un solo cordone non ci sono. In più nelle banche private non si sa come vengono conservati; discorso diverso per le 16 banche pubbliche italiane ». In Italia la donazione autologa del cordone è comunque vietata, mentre è incoraggiata quella a scopo solidaristico. Dal congresso del Gitmo giungono infine notizie su nuove tecniche che consentono di migliorare i trapianti di midollo. Un programma per espandere le cellule (partecipa il Centro di Careggi-Firenze) e una molecola che migliorerà la “mobilizzazione” delle cellule staminali circolanti nel sangue, per l’autotrapianto.

La Repubblica, 24 maggio 2011, pag.35

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