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Autismo

Al via a Messina “Prima pietra”, il primo progetto italiano di teleriabilitazione. Coinvolge bebé tra i 18 e i 30 mesi per valutare abilità linguistiche, sociali e cognitive della prima infanzia
Bimbo e genitori giocano, la supervisione è online
di Tiziana Lenzo
  Un tablet, i giochi di tutti i giorni e il monitoraggio dei genitori. Al via a Messina “Prima pietra”, l’unico progetto italiano di teleriabilitazione per i bambini affetti da disturbi dello spettro autistico. Coordinato dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr, prevede l’utilizzo delle tecnologie di ingegneria biomedica per lo sviluppo relazionale, motorio e cognitivo dei piccoli pazienti. Un accordo tra Cnr, Policlinico Gaetano Martino di Messina, Asp di Messina, Fondazione Stella Maris e Centro di ricerca E. Piaggio (università di Pisa), finalizzato alla realizzazione in Sicilia dell’Istituto scientifico per la cura dei disturbi dello spettro autistico. La sperimentazione, fra le prime in Europa, coinvolgerà un campione di 30 bambini dai 18 ai 30 mesi segnalati dalla neuropsichiatria infantile del Policlinico di Messina e inseriti in regime di terapia riabilitativa randomizzata: 15
pazienti saranno trattati presso i locali del Policlinico in regime di riabilitazione tradizionale e 15 pazienti saranno trattati in teleriabilitazione, grazie alla nuova piattaforma informatica realizzata nei locali del Cnr a Messina. Le figure professionali coinvolte saranno neuropsichiatri infantili, psicologi, assistenti sociali, terapisti della riabilitazione (psicomotricista, logopedista, pedagogista)
  Il progetto avviato in Sicilia sostanzialmente  reinterpreta il modello Denver promosso agli inizi degli anni Ottanta negli Stati Uniti. «Il modello Denver “classico” — spiega Giovanni Pioggia ricercatore dell’istituto di Fisiologia clinica del Cnr — prevede l’intervento diretto sul bambino e sull’ambiente circostante per favorirne e rafforzarne partecipazione sociale e opportunità di apprendimento. Vengono attivate e valutate — continua il ricercatore — tutte le abilità evolutive linguistiche, sociali e cognitive della prima infanzia, parola, gioco, imitazione, movimento, comportamento e autonomia, attraverso l’offerta di materiali e di routine di gioco appartenenti alla vita di tutti i giorni, fra cui è il bambino a scegliere l’attività di apprendimento ». Con il progetto “Prima Pietra” un tablet Pc diventa il cuore del sistema e permette il collegamento costante fra genitore e operatore. «Sui principi del modello Denver — prosegue Pioggia — implementiamo un intervento terapeutico di tele-riabilitazione per favorire lo sviluppo dei piccoli pazienti, condotto dai genitori con la supervisione online dell’equipe medico-psicologica, connessa audio-video». Un sistema nel Pc gestirà il set di applicazioni e giochi terapeutici, la piattaforma interattiva e teleriabilitativa e la gestione dei dati clinici. «Il tablet — aggiunge l’ingegnere con specializzazione in bioingegneria — sarà connesso via wireless locale alla webcam posizionata nella stanza, per consentire l’osservazione e la comunicazione con l’operatore». Inoltre un sistema di sensori miniaturizzati e non invasivi consentirà di controllare parametri comportamentali e fisiologici del bambino (postura, movimento, frequenza cardiaca). «I genitori — conclude Pioggia — saranno formati e seguiti da personale specializzato presso le loro abitazioni».
la Repubblica, 21 giugno,  2011, pag,40

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